L’impianto elettrico, come qualsiasi altra tipologia, deve essere corredato dell’apposita dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico. Questa deve essere redatta successivamente al collaudo dell’opera dall’azienda installatrice, che ha l’onere di attestare l’avvenuta installazione secondo le norme vigenti. Inoltre è indispensabile per poter evitare eventuali problematiche legate alla sicurezza.
Ogni qualvolta che si commissiona un impianto è bene accertarsi che l’azienda abbia i requisiti per poter emettere la dichiarazione di conformità.
Questo documento dunque non è opzionale, ma obbligatorio per legge, che deve essere stilato in modo preciso e seguendo delle indicazioni prestabilite. In questo articolo vogliamo spiegare nel dettaglio che cos’è questa certificazione, come e da chi deve essere redatto, e quali sono i suoi principali vantaggi.
Indice
Che cos’è la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico
La dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico è stata introdotta mediante l’emanazione della Legge n. 46 del 1990. In cui si è voluta dare una regolamentazione concreta alla realizzazione degli impianti elettrici nelle abitazioni a uso civile. Attualmente la suddetta norma è stata sostituita mediante la Legge n. 37 del 22 gennaio 2008, e le successive modifiche contenute nel Decreto Legge del 19 maggio 2010.
L’obiettivo cardine di questa introduzione è garantire la sicurezza degli impianti, riuscendo a ridurre gli incidenti causati da un malfunzionamento degli stessi.
La medesima norma del 2008 ha introdotto anche la dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico, che appunto non va confusa con quella di conformità.
Questa non viene rilasciata da colui che effettua la posa in opera dell’impianto, ma dall’azienda incaricata di attestare la regolarità di un impianto precedentemente installato in una data antecedente al 1990.
La dichiarazione di conformità non è obbligatoria solamente per gli impianti elettrici, ma anche per tutte le altre tipologie, come ad esempio: gli impianti idraulici, gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione, gli impianti antincendio, gli impianti del GAS, gli impianti TVCC – TV – SAT, gli impianti di videosorveglianza, gli impianti fotovoltaici, gli impianti solari e altri.
Come fare la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico
La certificazione dell’impianto elettrico deve essere rilasciata dall’azienda che ha svolto i lavori di costruzione dell’impianto stesso. Essa può redigere questo documento mediante il modulo per la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, in cui occorre inserire i seguenti dati indispensabili:
- gli estremi dell’impresa committente;
- i dati del proprietario dell’immobile;
- la tipologia di impianto realizzato;
- i dati del responsabile tecnico che ha eseguito l’esecuzione dell’impianto tenendo conto delle norme attive.
La certificazione deve essere corredata da altri tre documenti indispensabili per la validità della stessa, che sono:
- lo schema dell’impianto realizzato in cui sia ben visibile la planimetria dell’immobile;
- l’elenco dei materiali utilizzati;
- la copia del camerale della società avente una data di emissione non superiore ai 6 mesi.
Questi quattro documenti insieme formano la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, in cui andranno apposte le firme del titolare della società e del responsabile tecnico. Il tutto va poi rilasciato in triplice copia, per: la società, il proprietario dell’immobile e per lo Sportello Unico dell’Edilizia del Comune di riferimento.
Dichiarazione di rispondenza e certificazione di conformità dell’impianto elettrico: le differenze
La conformità dell’impianto elettrico deve essere validata mediante la redazione dell’apposita certificazione, che ne attesta la regolare installazione. Questa deve essere rilasciata ogni volta che viene eseguito un impianto ex novo, oppure si effettuino delle opere di ristrutturazione.
Di contro, la dichiarazione di rispondenza ha come obiettivo quello di attestare le parti dell’impianto che sono sprovviste di certificazione. Di conseguenza, l’azienda incaricata effettua le opportune verifiche prima di rilasciare la dichiarazione.
Ovviamente anche coloro che sottoscrivono la dichiarazione devono possedere tutti i requisiti necessari, come l’inserimento delle categorie impiantistiche nel camerale della società.
La dichiarazione di rispondenza è obbligatoria per attestare la regolarità degli impianti che sono stati realizzati in una data antecedente al 1990, esattamente come stabilisce la Legge n. 37 del 22 gennaio 2008.
Quindi, come si è evidenziato, si tratta di due documenti molto diversi tra loro, che non devono essere confusi.
Ad ogni modo la certificazione dell’impianto elettrico è un documento che viene richiesto dal Comune di riferimento, per il rilascio di particolari attestati. Per questo è necessario che sia redatta seguendo le indicazioni della norma di riferimento, con la garanzia di aver tutelato la sicurezza del proprio impianto elettrico.