Nuovi criteri per il calcolo Isee, confermata l’esclusione dei titoli di Stato

Firmato il Dpcm che modifica per il 2025 i criteri per determinare l'Isee, in particolare con l'estromissione dal calcolo dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di risparmio

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 15 Gennaio 2025 08:00

I titoli di Stato, i buoni e i libretti postali non concorreranno più al calcolo dell’Isee. Con un provvedimento atteso da tempo, il Governo cambia i criteri per stabilire l’Indicatore della situazione economica equivalente delle famiglie, permettendo di escludere Bot, Btp e altre obbligazioni e anche prodotti finanziari di raccolta del risparmio, fino a un massimo di 50mila euro.

Il Dpcm di Giorgia Meloni

L’intervento è contenuto nel Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri a firma Giorgia Meloni, che modifica il Dpcm del 5 dicembre 2013, n. 159, con le norme sulla determinazione e i campi di applicazione dell’Isee. Sono inclusi anche i precedenti ritocchi al regolamento che norma lo strumento essenziale per poter accedere a buona parte degli aiuti e delle misure di sostegno sociale.

Una delle principali novità dell’Isee per il 2025 è rappresentata proprio dalla possibilità di estromette dal calcolo i titoli di Stato, come Bot, Ctz (certificati del tesoro zero-coupon), Btp, Cct (certificati di credito del Tesoro), titoli di Stato a medio termine, oltre ai buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale, per un valore massimo di 50mila euro.

La presenza di queste obbligazioni e prodotti finanziari di risparmio all’interno della Dichiarazione unica sostitutiva (Dsu) alzava il valore dell’Isee di molte famiglie, con il rischio di non poter usufruire di tante agevolazioni fiscali e contributi, dal bonus Sociale bollette al bonus Asilo nido, dal bonus psicologo all’Assegno unico.

La misura era già prevista nella legge di Bilancio 2024, ma fino ad oggi non era stata applicata per la mancanza di interventi normativi, per i quali erano necessari lunghi iter di approvazione.

Cosa cambia per i bonus

I nuovi criteri di calcolo, stabiliti con il Dpcm del 14 gennaio 2025, permetteranno dunque a molte famiglie di abbassare il proprio valore Isee, portando così un numero maggiori di nuclei a beneficiare delle prestazioni sociali agevolate con rigidi parametri reddituali, con conseguente incremento della spesa pubblica.

Secondo le stime riportate da Skytg24, il provvedimento porterà a un costo ulteriore delle casse dello Stato di circa 44 milioni di euro, già coperti dalla Manovra del 2024, per un aumento del costo medio dello 0,23%. Ad avere il peso maggiore sugli incrementi potrebbe essere l’Assegno unico, vista la maggiore diffusione e la divisione degli importi sulla base propri delle diverse fasce di reddito.

Le novità per le persone con disabilità

Nel decreto è specificato che le attestazioni Isee già rilasciate sanno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Per superare questo regime transitorio, le famiglie possono sempre calcolare un nuovo Indicatore, secondo le regole previste dal nuovo Dpcm.

Tra le modifiche introdotte nel Dpcm, ci sono infine quelle relative alle famiglie composte anche da persone con disabilità o non autosufficienti, nelle quali vengono esclusi dal calcolo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito ricevute a qualunque titolo dalle amministrazioni pubbliche.

Per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente, inoltre, viene riconosciuta una maggiorazione dello 0,5 al parametro della scala di equivalenza.