Aiuti di Stato alle imprese: nozioni generiche e storia

Gli aiuti statali sono sovvenzioni pubbliche stanziate a favore di alcune imprese: ecco come funzionano

Gli Aiuti di Stato alle imprese chiamate anche sovvenzioni pubbliche alle imprese sono dei finanziamenti erogati dallo Stato, da amministrazioni locali o da soggetti pubblici nei confronti di un’impresa o di una società che opera su uno specifico mercato offrendo a essa dei vantaggi, così da poter incidere sugli scambi interni. La tipologia di aiuti e di cosa si intende vengono sanciti nel Trattato di Roma, noto anche come Il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea del 27 marzo del 1957, che definisce, nell’articolo 87, i punti fondamentali, presupposti che garantiscono questo aiuto economico.

I principi sui cui si fondano questi aiuti, che si possono osservare nel Paragrafo 1 dell’articolo menzionato, chiedono la provenienza (l’origine) statale dell’aiuto, la presenza di un vantaggio selettivo, l’incidenza sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati. Gli aiuti, inoltre, vengono controllati e autorizzati dalla Commissione Europea per rientrare secondo le deroghe menzionate nell’articolo 107. L’importante, come richiesto dall’unione Europea è non  distorcere la libera concorrenza.

Tipologie di aiuti statali

Quante piccole attività imprenditoriali aprono con il fondo perduto? Provate a chiedere a qualche start-up o qualche amico che ha aperto una nuova attività. Questo esempio concreto ci fa comprendere quanto un aiuto statale, al di là di ogni nozione di diritto e di economia sia qualcosa di molto vicino a noi e che è fondamentale capirne le varie procedure e burocrazie.

Dopo il già citato contributo a fondo perduto, ci sono l’esenzione o la riduzione delle tasse vale lo stesso anche per le tasse parafiscali. Ma poi ancora, ci sono i bonifici di interessi, la possibilità di cedere immobili o terreni in maniera gratuita, a patto che siano utili a garantire l’attività del richiedente, prestiti economici, che vengono elargiti solo se si rientra in situazioni non preoccupanti, concessioni di anticipi, a patto che, in caso di successo dell’attività, vengano restituiti, concessioni di un tasso di sconto sulle esportazioni, fornitura di beni e servizi. E ancora, la possibilità per alcune imprese di poter fornire prestazioni a prezzi meno competitivi, alleggerimento di recupero crediti. Questa è solo una parte dell’elenco delle possibilità delle quali è possibile usufruire.

I cosiddetti aiuti esistenti, che sono quelli autorizzati dall’Unione Europea, in altre parole sono le  sovvenzioni già in vigore dal Trattato di Roma, poi vi sono anche gli aiuti di tacita autorizzazione, che sono, appunto, autorizzati dopo un dato periodo e quelli che inizialmente non sono nati come aiuti, ma che nel corso del tempo la Comunità Europea ha deciso di trasformarli in tali.

Fino ad ora abbiamo citato le forme concrete di aiuti, ma vediamo di seguito altre tipologie di aiuti. Tra questi ci sono gli aiuti di stato de minimis. La nota derivazione latina, sottolinea il fatto che siano di importanza minore poiché l’importo è minimo e sono sanciti dagli articoli 92 e 93 del Trattato Istitutivo dell’Unione Europea. In questi casi, lo Stato può erogare delle sovvenzioni rispettando il limite di specifici massimali, che fanno riferimento a delle percentuali fisse relative agli investimenti, questi aiuti vengono poi autorizzati dalla Commissione europea. Concretamente ad oggi, le imprese possono ricevere un contributo massimo di €200.000 nell’arco dell’ultimo triennio.

Gli aiuti settoriali riguardano uno specifico settore, che ha una determinata legislazione coerente con la politica comunitaria riguardante un ambito in questione. Ad esempio la Comunità Europea ha adottato regole relative alla radiodiffusione, alle opere cinematografiche e audiovisive, sull’energia elettrica, sull’industria carboniera, sul servizio postale e sulla costruzione navale.  Gli aiuti notificati sono da considerarsi tali per quegli importi che prevede di garantire la Commissione Europea e per i quali è necessaria una notifica preliminare in fase di progettazione. Qualora non venga autorizzata la notifica nell’aiuto, esso può considerarsi inesistente, dunque non legittimo.

Negli ultimi anni c’è stata una variazione in merito e pertanto, gli Stati Membri dell’Unione Europea possono esentarsi da tale notifica. Solo per alcuni casi continua a essere necessaria la notifica e tra questi rientrano gli aiuti ai poli di innovazione, gli aiuti a causa di calamità naturali, le sovvenzioni per le  infrastrutture a banda larga, gli aiuti culturali e la conservazione del patrimonio, gli aiuti per lo sport e per gli immobili ricreativi e le infrastrutture locali.