Bonus 200 euro diventa bonus 1.000 euro?

Il Governo vorrebbe mettere mano alla misura aumentandola a ben cinque tranche che potrebbero aiutare gli italiani ad affrontare il caro vita

Pubblicato: 26 Luglio 2022 12:40

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Nonostante lo scioglimento delle Camere dello scorso 21 luglio e con il presidente del Consiglio Draghi che resta in carica per i soli affari correnti, il Governo sta continuando a lavorare per cercare di garantire importanti sostegni economici per famiglie e imprese andate in difficoltà con la crisi economica. Mentre il prezzo dei carburanti scende (anche grazie al taglio delle accise), l’idea dell’esecutivo è quello di mettere in campo nuove misure che possano permettere di far aumentare stipendi e pensioni nell’immediato.

Una di queste misure pensate e attuate prima della caduta del Governo è stato il bonus 200 euro che però, ben presto, potrebbe essere modificato.

Il bonus 200 euro diventa da 1.000 euro?

A Palazzo Chigi, ancor prima del terremoto politico che ha portato alle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, si pensa da tempo all’eventuale aumento del bonus 200 euro. Presentato inizialmente come un contributo una tantum, l’evoluzione della misura potrebbe presto portare importanti novità nelle tasche di chi potrà riceverlo.

Attraverso il taglio del cuneo fiscale e l’eventuale modifica del bonus, l’idea è infatti quella di far aumentare gli importi in busta paga per cercare di aiutare in maniera diretta ed efficace tutti gli italiani ad affrontare l’aumento del costo della vita. Il prossimo obiettivo del Governo è infatti quello di quintuplicare il contributo per erogarlo non più una sola volta, ma per ben cinque tranche diverse.

Da 200 euro si passerebbe così a 1.000 euro, un contributo in più in busta paga per cinque mesi che servirebbe come palliativo nell’attesa di un intervento strutturale che definisca una crescita per tutte le retribuzioni (da settimane si discute sul salario minimo).

Bonus 1.000 euro, a chi spetterebbe

Resta inteso che al momento, con i lavori “congelati” in Parlamento, l’evoluzione del bonus 200 euro è un’idea che il Governo vorrebbe trasformare in realtà quanto prima. Se si dovesse arrivare all’aumento a cinque mensilità del bonus, con l’aumento a 1.000 euro, attraverso un nuovo decreto verranno specificate le modalità d’erogazione e percettori della misura.

A beneficiarne sarà comunque la stessa platea del bonus 200 euro, che è attualmente erogato automaticamente a pensionati, lavoratori dipendenti, percettori di Reddito di Cittadinanza, lavoratori dello spettacolo, percettori di Naspi, Dis-Coll e i disoccupati agricoli. Per poterlo ricevere, invece, dovranno fare domanda i lavoratori autonomi con e senza partita IVA, gli stagionali, colf e badanti, i lavoratori domestici, i venditori a domicilio, i titolari di rapporti di collaborazioni continuativi e coordinate e i professionisti.

Nuove polemiche dal Codacons

Nonostante l’idea di partenza positiva, a schierarsi contro l’eventuale arrivo di un nuovo bonus è il Codacons. Dall’associazione, infatti, l’eventuale elargizione di “bonus a pioggia” non sarebbe utile.

“Siamo assolutamente contrari all’elargizione di bonus a pioggia, e riteniamo molto più utile, se si vuole realmente aiutare famiglie e imprese, operare in modo strutturale su prezzi, tariffe ed energia” ha sottolineato il Codacons attraverso il presidente Carlo Rienzi. Come lo stesso Rienzi ha spiegato, infatti, l’esperienza degli ultimi anni insegna che “l’erogazione di bonus a pioggia non ha aiutato l’economia e non ha apportato benefici sul fronte dei consumi “.

Il pensiero del Codacons sull’eventuale aumento da 200 a 1.000 euro del bonus è chiaro: “È totalmente inutile se non accompagnato da misure efficaci per salvaguardare sul lungo termine il potere d’acquisto, e a dirlo sono i numeri”.