Bonus mamme, 140 euro in più in busta paga a gennaio

Le lavoratrici con almeno due figli, di cui il piccolo con meno di 10 anni, riceveranno un aumento sullo stipendio già da gennaio grazie alla decontribuzione

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Uno stipendio più ricco di 140 euro già a gennaio per le lavoratrici che rientrano nel bonus mamme. Grazie allo sgravio contributivo inserito nella Legge di Bilancio, per tutto il 2024 le dipendenti con almeno due figli riceveranno in busta paga, infatti, un massimo di 1.700 euro netti, almeno fino al compimento del decimo anno di età del minore. Nel 2025 e nel 2026 la decontribuzione è prevista soltanto per le madri con tre figli, fino alla maggiore età del più piccolo.

L’aumento in busta paga

La Manovra si avvia verso l’approvazione definitiva alla Camera dopo aver ricevuto il via libera al Senato e dati i tempi stretti la misura destinata alle mamme lavoratrici non dovrebbe ricevere sorprese: la commissione Bilancio di Montecitorio valuterà l’ammissibilità dei circa mille emendamenti presentati dalle forze di opposizione il 27 dicembre, per poi votarli; la Legge di Bilancio arriverà in Aula il 28 dicembre e il 29 dicembre sono previste le dichiarazioni di voto e il voto finale.

In questo iter, essendo una delle norme più simboliche tra quelle dedicate al sostegno della famiglia, la decontribuzione rivolta alle madri non dovrebbe subire cambiamenti e dovrebbero dunque essere confermati tutti i requisiti.

Il cosiddetto bonus mamme, come abbiamo scritto qui riportando le novità, prevede l’esonero del 100%, fino a un massimo di 3mila euro lordi l’anno, sui contributi previdenziali di invalidità, vecchiaia e superstiti a carico delle lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato: si tratta dell’azzeramento, rispettivamente, dell’aliquota del 9,19% e dell’8,8% a condizione di avere un contratto a tempo indeterminato e ad eccezione delle donne occupate nel settore del lavoro domestico.

Ricapitolando, possono beneficiare della decontribuzione:

  • le mamme di 3 o più figli, fino ai 18 anni del figlio più piccolo;
  • le mamme con due figli, fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo e solo per il periodo di paga dall’1 gennaio al 31 dicembre 2024.

La misura si somma allo sgravio contributivo previsto per tutti i lavoratori, ma se a gennaio gli effetti del taglio del cuneo rispetto a dicembre non si noteranno, il bonus mamme farà aumentare già a partire dal prossimo mese gli stipendi di centinaia di migliaia di lavoratrici.

Il bonus asilo nido

A favore delle mamme, lavoratrici e non, e dei papà, la Manovra prevede anche l’incremento del bonus asili nido, un sostegno per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido, pubblici e privati, e per forme di supporto domiciliare per bambini con meno di tre anni di età e affetti da gravi patologie croniche.

L’aumento è rivolto alle famiglie nei quali sia presente un figlio (o più figli), nato dopo il 1° gennaio 2024, a condizione che nel nucleo sia presente almeno un altro figlio, di età inferiore a dieci anni, e che l’Isee sia inferiore a 40mila euro.

Il bonus prevede un sussidio fino a 3.600 euro annui per i nuclei familiari con un valore di Isee non superiore a 25mila euro, fino 3.100 euro annui per i nuclei familiari con un valore di Isee superiore a 25mila euro e pari o inferiore a 40mila euro e di 1.500 euro per le famiglie con Isee superiore a 40mila euro.