Bonus mamma in ritardo, importi congelati in attesa del decreto attuativo

Il Governo è in ritardo sull'emanazione del decreto attuativo per il bonus mamma 2025, bloccando di fatto i pagamenti alle famiglie che avrebbero diritto al sussidio

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 10 Marzo 2025 10:42

Il bonus mamma 2025 non è ancora partito, nonostante sia previsto nella Legge di Bilancio di quest’anno. Il sostegno alle famiglie con più di due figli, che utilizza il sistema dell’esonero contributivo, ha bisogno di un decreto attuativo per cominciare a funzionare. Questo ne determinerà gli importi e l’esatto funzionamento.

Tutte le altre caratteristiche del bonus sono già state decise. Si tratta di una variazione rispetto a quello del 2024: ne riduce la platea puntando soprattutto sulle famiglie meno abbienti.

Perché il bonus mamma non è ancora arrivato

A più di due mesi dall’approvazione della Manovra, il bonus mamma, che era previsto al suo interno, non è ancora partito. Questo sussidio propone un esonero contributivo parziale per le mamme lavoratrici, sia autonome che dipendenti.

Si tratta di un sostegno al reddito per le famiglie che hanno almeno due figli e anche un incentivo, per le neomamme, a non smettere di lavorare.

La misura è però completamente bloccata al momento. Lo denuncia il sindacato Cgil, che ha indicato come la mancanza di un decreto attuativo che decida gli importi del bonus stia fermando l’elargizione del sussidio.

I decreti attuativi sono misure tecniche, diffuse dai ministeri, che devono chiarire i dettagli di come funziona una legge. Non sono soggetti all’approvazione del Parlamento, ma spesso si registrano ritardi nella loro diffusione.

Chi può avere il bonus mamma

Per ottenere il bonus mamma, una volta che sarà diffuso il decreto attuativo, si dovranno rispettare alcuni requisiti. Potranno infatti richiederlo:

  • le madri di 2 o più figli, ma solo fino al compimento del 10° anno di età del figlio più piccolo;
  • le madri di 3 o più figli, a partire dal 2027 e fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.

L’esonero contributivo che deriva da questo bonus spetta però soltanto alle mamme che fanno parte di un nucleo familiare con entrate inferiori ai 40mila euro annui. In questo modo il Governo intende impedire che i fondi vadano a famiglie già abbienti.

Le differenze con il sussidio del 2024

Il bonus mamma 2025 comporta una netta riduzione della platea rispetto a quello del 2024. Lo scorso anno infatti, il governo aveva espanso nettamente la misura, che non aveva limiti di reddito. Spettava inoltre sia alle mamme con 3 o più figli fino al compimento del 18° anno di età del più piccolo, sia alle madri con 2 o più figli fino al compimento del 10° anno di età del più piccolo.

La misura non poteva comportare un sussidio di più di 3mila euro all’anno, e sarebbe comunque scaduta alla fine del 2026. Erano escluse da questo bonus soltanto le lavoratrici domestiche.

La protesta della Cgil

Il sindacato Cgil, che ha per primo sottolineato i ritardi del governo Meloni nell’attuazione del bonus mamma, ha protestato per la mancanza di un decreto attuativo per il 2025.

Chiediamo al Governo di emanare subito il decreto attuativo, corrispondere gli arretrati alle lavoratrici con 2 figli, alle lavoratrici con contratto a tempo determinato e alle lavoratrici autonome.

Oltre alla richiesta degli arretrati, nel comunicato del sindacato viene chiesta l’estensione della misura alle lavoratrici domestiche.