Bonus Iscro 2024 per le partite Iva, domanda entro il 31 ottobre: i requisiti

C'è tempo fino al 31 ottobre per presentare la domanda per l'Iscro, l'indennità Inps dedicata alle partite Iva, anche forfettarie

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

C’è tempo fino a 31 ottobre per presentare la domanda di accesso all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, la cosiddetta Iscro, dell’Inps rivolta alle partite Iva. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come presentare la richiesta.

Iscro, cos’è l’indennità per le partite Iva e chi può chiederla

L’Iscro è l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa diventata strutturale nel nostro ordinamento a partire dal 1° gennaio 2024 con la Legge di bilancio 2024. Di fatto, è una sorta di “cassa integrazione” o “disoccupazione” per i lavoratori autonomi.

L’Iscro interessa solo ed esclusivamente le persone iscritte alla Gestione separata dell’Inps che svolgono attività di lavoro autonomo come professione abituale.

Per poter ricevere l’aiuto, il beneficiario deve rispettare diversi requisiti. In particolare:

  • non essere titolare di pensione diretta
  • non essere assicurato presso altre forme previdenziali obbligatorie oltre all’Inps alla data di presentazione della domanda
  • non essere beneficiario di Assegno di inclusione, NASpI, DIS-COLL o compensi da cariche elettive o politiche diversi dal gettone di presenza per l’intero periodo di fruizione della indennità Iscro (in questi casi scatta l’immediata decadenza)
  • avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda (il cosiddetto anno di riferimento), inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo relativo ai 2 anni precedenti all’anno di riferimento. Per fare un esempio, se la domanda è presentata nel 2024, il reddito da considerare è quello risultante dalla dichiarazione dei redditi del 2023 (anno di riferimento) che deve essere inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni 2021 e 2022 (due anni precedenti all’anno di riferimento)
  • aver dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 12mila euro, calcolato ogni anno sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente
  • essere in regola con i contributi previdenziale obbligatori
  • essere titolare di partita Iva attiva da almeno 3 anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso
  • autocertificare, in fase di presentazione della domanda, i redditi prodotti per ogni anno di interesse, se non già a disposizione dell’Inps.

Quanto spetta

Ma quanto spetta? Gli importi sono calcolati ogni anno sulla base della variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e degli impiegati rispetto all’anno precedente.

L’Iscro è pari al 25%, su base semestrale, della media dei redditi da lavoro autonomo dichiarati dal soggetto nei 2 anni precedenti all’anno precedente alla presentazione della domanda.

Inoltre, è mensile e la cifra può essere compresa tra 250 euro e massimo 800 euro.

Quando e come fare domanda

Per presentare la domanda le partita Iva possono farlo in tre modi diversi entro il 31 ottobre 2024:

  • online
  • tramite Contact center al numero 803 164 da rete fissa (gratuito) oppure 06 164 164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori)
  • rivolgendosi agli enti di patronato e intermediari dell’Inps.

Ulteriori informazioni si trovano nella circolare Inps 23 luglio 2024, n. 84.