Bonus animali domestici 2024 è realtà: a chi spetta e come ottenerlo

Dopo tanti anni di attesa il bonus diventa finalmente realtà: ascoltate le richieste, ecco chi può richiederlo e quali sono i requisiti per ottenerlo

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pubblicato: 4 Gennaio 2024 17:00

Il bonus animali domestici, dopo anni di lotte e attesa, sarà finalmente realtà nel 2024. La misura, che per anni è stata richiesta per cercare di aiutare tutti i proprietari di animali d’affezione che devono affrontare spese importanti per mantenere in salute il proprio amico a quattro zampe, è infatti stata inserita dal governo nella legge di Bilancio appena approvata ed ufficialmente uscita in Gazzetta Ufficiale.

Una svolta per tutti i padroni di cani e gatti, ma anche roditori, conigli, furetti e uccelli che ora potranno chiedere di accedere alla misura che, come per tanti altri bonus più diffusi, può essere ottenuta soltanto in base ad alcuni requisiti specifici che il ministero della Salute, che lo eroga, ha reso noti.

Cos’è il bonus animali domestici

Ma di cosa si tratta? Parlando di bonus animali domestici, o per meglio dire bonus Animali d’affezione, si fa riferimento a un fondo del ministero della Salute volto a “sostenere i proprietari di animali d’affezione nel pagamento di visite veterinarie e operazioni chirurgiche veterinarie nonché nell’acquisto di farmaci veterinari”.

Per finanziare questo fondo, il governo ha disposto degli stanziamenti per un totale di 750mila euro in tre anni (dal 2024 al 2026). Le risorse sono ripartite in 250mila euro per il 2024, 250mila euro per il 2025 e ulteriori 250mila euro per il 2026.

Quali animali rientrano nel bonus

A rientrare nel bonus sono i cosiddetti animali d’affezione. Ma quali sono?

Per animali d’affezione, o da compagnia, si intendono quegli animali “tenuti, o destinati a essere tenuti, dall’uomo per compagnia o affezione senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all’uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione e impiegati nella pubblicità”.

Il riconoscimento di animali d’affezione o da compagnia viene dato dal Dpcm del 28 febbraio 2003 e ci rientrano cani, gatti, roditori, conigli, furetti e uccelli. Al momento non sarebbero inclusi anfibi, invertebrati e animali acquatici per i quali bisognerà attendere altre specifiche che verranno pubblicate prossimamente.

A chi spetta il bonus e come fare domanda

Ma andiamo al sodo, parlando dei requisiti per ottenere il bonus. Ad accedere alla misura possono essere i “proprietari di animali d’affezione che abbiano un valore dell’Isee inferiore a 16.215 euro e un’età superiore a 65 anni.

Non sono ancora chiare, invece, le modalità di erogazione dei fondi nonché i criteri di ripartizione delle risorse. Tutte queste informazioni, infatti, verranno pubblicate “entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore” della legge di Bilancio attraverso un “decreto del ministro della Salute, adottato di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze”. Insomma, entro Pasqua si dovrebbe sapere qualcosa in più sulla misura.

Il bonus e la detrazione

La misura, va specificato, è un altro aiuto per i proprietari di animali domestici che già possono contare sulla detrazione delle spese veterinarie in dichiarazione dei redditi. Pari al 19% delle spese veterinarie sostenute fino a un importo massimo di 550 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro, per questa non ci sono limiti di Isee.

A essere detraibili sono le prestazioni professionali rese dal veterinario, l’acquisto di medicinali veterinari prescritti, le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie accreditate, a fronte di fattura o scontrino “parlante”.