Assegno unico, nuovo calcolo Isee dal 2026: cosa cambia per le famiglie

Dal 2026 cambia il calcolo Isee: più vantaggi per famiglie con figli e proprietari di casa. Assegno unico in aumento fino a 10 euro al mese

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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La Manovra 2026 introduce due modifiche di rilievo al calcolo dell’Isee, con effetti diretti sull’importo dell’Assegno Unico e Universale per i figli. Secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB), milioni di famiglie beneficeranno delle nuove regole, con un incremento medio di 10 euro mensili a famiglia. Le risorse aggiuntive previste sono di 119,3 milioni per il 2026-2027.

Parallelamente, gli importi dell’assegno subiranno una rivalutazione legata all’inflazione (circa +1,6%), che porterà l’importo massimo mensile da 201 a 204,4 euro e quello minimo da 57,5 a 58,5 euro.

Le due novità chiave: più figli, più agevolazioni

Il primo intervento strutturale riguarda la scala di equivalenza, che viene modificata per favorire i nuclei familiari numerosi. Al parametro che determina il peso dei componenti del nucleo, si aggiungono delle maggiorazioni:

  • +0,10 per due figli;
  • +0,25 per tre figli;
  • +0,40 per quattro figli;
  • +0,55 per cinque o più figli.

Questo meccanismo abbassa l’Isee, permettendo a molte famiglie di accedere a fasce di reddito più agevolate.

Il secondo intervento riguarda la prima casa di abitazione. La soglia di esclusione dal calcolo del patrimonio immobiliare viene quasi raddoppiata, passando da 52.500 a 91.500 euro. Inoltre, è prevista una maggiorazione di 2.500 euro per ogni figlio a carico dal secondo in poi. Secondo l’UPB, oltre il 55% dei proprietari di casa, che prima superava la vecchia soglia, beneficerà di questa misura, con una riduzione dell’Isee che può arrivare fino a 3.300 euro per un nucleo con un figlio.

Le nuove fasce

Il nuovo assegno unico si articolerà su tre fasce Isee:

  • fino a 17.227,33 euro (fascia A, rivalutata a circa 17.520 euro nel 2026);
  • tra 17.200 e 46.000 euro (fascia B);
  • oltre 46.000 euro (fascia C).

La riduzione dell’Isee causata dalle nuove regole farà sì che molte famiglie “scivolino” in una fascia più bassa, ottenendo un importo maggiore. Le simulazioni dell’UPB indicano che circa il 5% dei nuclei attualmente in fascia B (reddito medio) passerà in fascia A e oltre il 10% di quelli in fascia C (reddito alto) andrà in fascia B.

Facendo degli esempi pratici, per un Isee tra 21.700 e 21.800 euro, l’importo mensile per figlio salirà a 182,8 euro (contro i 179,7 del 2025). Mentre per uno tra 26.100 e 26.300 euro si riceveranno 160,6 euro al mese (contro i 157,9 precedenti).

Chi beneficerà del nuovo Isee

Secondo l’Ufficio parlamentare di Bilancio, quasi una famiglia su due con Isee attivo (48,1%) trarrà beneficio da almeno una delle due modifiche introdotte. La differenza principale riguarda la tipologia abitativa: oltre il 72% dei proprietari di casa vedrà un vantaggio concreto, mentre tra gli affittuari la quota scende sotto il 30%, potendo contare solo sulle nuove maggiorazioni della scala di equivalenza.

Le famiglie con almeno due figli restano le più favorite: la percentuale di nuclei interessati passa dal 14,9% tra chi non ha figli al 27,9% tra chi ne ha due. Anche l’età del dichiarante incide: beneficeranno maggiormente i nuclei tra i 45 e i 60 anni (26,2%) e gli over 60 (23,4%), rispetto ai più giovani, fermi al 9,5%.

Dal punto di vista professionale, i lavoratori autonomi sono i più avvantaggiati (64,5%), seguiti dai dipendenti (59,1%) e dai pensionati (28,7%). A livello territoriale, il Nord-Est si conferma l’area più coinvolta con il 52% dei nuclei interessati, mentre la percentuale più bassa si registra nelle Isole, con il 45,2%.