Per le famiglie che hanno ottenuto il rinnovo dell’Assegno di Inclusione (ADI), è obbligatorio presentarsi ai servizi sociali per ridefinire il proprio percorso. Lo spiega l’Inps in una nota pubblicata oggi.
Dopo i primi 18 mesi di fruizione, l’ADI può essere rinnovato per un altro anno. Le famiglie che hanno presentato la domanda di rinnovo hanno un nuovo obbligo da rispettare: recarsi ai servizi sociali per la definizione del percorso di attivazione lavorativa o di inclusione sociale.
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Quando bisogna andare dai servizi sociali dopo il rinnovo
Accedendo alla piattaforma Sistema Informativo per l’inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) è possibile verificare il percorso previsto per i nuclei familiari beneficiari dell’ADI a seguito dell’accoglimento della domanda. Tale percorso si perfeziona e si personalizza successivamente all’analisi multidimensionale.
Secondo la nota, il primo incontro con gli operatori deve avvenire entro e non oltre 120 giorni da una di queste due date:
- dalla sottoscrizione del nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD);
- dalla data di invio della domanda di rinnovo, se la composizione del nucleo familiare è rimasta invariata e non è stato necessario firmare un nuovo PAD.
Questo primo appuntamento serve per verificare, confermare o modificare i percorsi di inclusione sociale e lavorativa stabiliti in precedenza.
Se dopo il primo incontro sono necessari ulteriori approfondimenti, la famiglia deve presentarsi nuovamente ai servizi sociali entro 90 giorni, su convocazione o in autonomia. Una volta completata questa fase, vengono ridefiniti gli impegni della famiglia e le nuove scadenze per i successivi incontri.
Come fare con i centri dell’impiego
I componenti del nucleo familiare con obblighi di attivazione lavorativa devono inoltre:
- firmare il Patto di Attivazione Digitale Individuale (PADI) entro 60 giorni, se non già fatto;
- recarsi successivamente al Centro per l’Impiego (CPI) per firmare o aggiornare il Patto di Servizio Personalizzato (PSP).
In sintesi, dopo il rinnovo dell’assegno, le famiglie devono calendarizzare tempestivamente il primo appuntamento con i servizi sociali, avendo a disposizione un massimo di quattro mesi per adempiere a questo obbligo fondamentale.
Gli incontri da remoto per gli esonerati dagli obblighi di attivazione
Per quanto riguarda i nuclei composti da componenti esonerati dagli obblighi di attivazione, il Ministero del Lavoro ha reso noto, con la nota n. 10558 dell’8 agosto, che l’incontro con i servizi sociali potrà avvenire anche da remoto, tramite videochiamata o con visite domiciliari.
Nella nota del Ministero del Lavoro si legge che:
il case manager, nell’ambito della propria autonomia professionale e qualora sia a conoscenza di oggettivi impedimenti che possono compromettere o rendere più difficoltosa la mobilità del nucleo, può individuare una modalità alternativa in grado di assicurare ugualmente l’incontro, evitando lo spostamento per recarsi presso i servizi sociali.
Per le domande presentate a luglio, il termine per l’incontro con i servizi sociali è fissato alla fine di novembre 2025. Oltre tale data, in assenza della presa in carico, il beneficio verrà sospeso.