Agevolazioni del “Saldo e stralcio”: chi ne ha diritto e come funzionano

In arrivo nuove agevolazioni per far 'pace' con il Fisco

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Uno dei temi caldi della nuova manovra economica è sicuramente quello relativo al rapporto cittadini-fisco.

In tal senso, il provvedimento intorno al quale gravita la nuova Legge di Bilancio è senza dubbio il decreto relativo alla cosiddetta Pace Fiscale, ovvero l’insieme delle procedure e delle disposizioni per consentire ai contribuenti di sanare i debiti pendenti con il Fisco. Tra le iniziative varate, lo stralcio automatico dei debiti contratti con la ex Equitalia dal 2000 al 2010 fino a 1.000 euro e l’ormai famosa rottamazione Ter.

L’ultimo tassello di questo complicato puzzle è quello concernente il provvedimento Saldo e Stralcio’ dei debiti fiscali che l’Agenzia delle Entrate ha appena reso noto con la pubblicazione delle istruzioni per aderirvi. Per l’esattezza, si tratta di un provvedimento che riguarda l‘estinzione dei debiti dei contribuenti in palese difficoltà economica.

L’obiettivo del Governo giallo-verde, ovviamente, è fare ‘cassa’ e riuscire ad agevolare quanto più possibile il prelievo fiscale sui contribuenti insolventi. Vediamo di cosa si tratta e quali sono i termini per richiederlo.

Cos’è il saldo e stralcio e come funziona

Come detto, l’intenzione del Legislatore è cercare di incassare soldi che lo Stato difficilmente riuscirebbe a recuperare con gli strumenti di prelievo fiscale ‘convenzionali’. Il ‘Saldo e stralcio’ va esattamente in questa direzione: recuperare qualcosa dei debiti di quei contribuenti che si trovano in grossa difficoltà economica alleggerendo così gli arretrati.

Il ‘Saldo e Stralcio’ non è altro che la possibilità, per tali contribuenti con ISEE fino a 20.000 euro, di stralciare alcuni debiti contratti nel periodo 2000-2017. Per coloro che dimostreranno di possedere tali requisiti, infatti, ci sarà la possibilità di saldare il capitale e gli interessi in una misura che va dal 16% al 35% del debito. In pratica, una sorta di ‘condono’ che consente di pagare solo una percentuale di quanto dovuto.

Debiti sanabili e iter

Presentando un’apposita domanda entro il 30 aprile 2019 i contribuenti potranno pagare a rate l’importo condonato in 5 anni applicando un interesse del 2%. I debiti sanabili con questo provvedimento sono i seguenti:

  • omessi versamenti dovuti in autoliquidazione in base alle dichiarazioni annuali;
  • contribuiti previdenziali spettanti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

Chi aderirà alle agevolazioni previste dal provvedimento, oltre alla riduzione degli importi dovuti, godrà anche dell’azzeramento di sanzioni e degli interessi di mora.

Nella dichiarazione da presentare all’Ente di Riscossione, occorrerà attestare la presenza dei requisiti economici e indicare l’importo dei debiti che si ha intenzione di estinguere, nonché il numero di rate in cui si vuole suddividere il pagamento delle somme dovute.

Saldo e stralcio: come effettuare i pagamenti

Il contribuente, all’interno della dichiarazione di adesione, ha la possibilità di scegliere se pagare in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2019 o in cinque rate, le cui scadenze risultano essere le seguenti:

  • 30 novembre 2019: si deve versare il 35%;
  • 31 marzo 2020: versamento pari al 20%;
  • 31 luglio 2020: un versamento pari al 15%;
  • 31 marzo 2021: un versamento pari al 15%;
  • 31 luglio 2021: un versamento pari al 15%.

Nel caso in cui il contribuente dovesse optare per il versamento a rate viene applicato un tasso di interesse pari al 2% annuo, che decorre dal 1° dicembre 2019.