Nuovo maxi incarico per Di Maio, quanto guadagnerà

L'ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio è il nuovo inviato speciale dell'Ue nel Golfo Persico: ecco quanto guadagnerà per il mandato conferitogli da Borrell

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Luigi Di Maio torna a far parlare di sé e a creare polemiche nello scenario politico italiano. L’ex ministro, che si era allontanato dal mondo della politica dopo il clamoroso tonfo alle elezioni dello scorso settembre, è stato infatti scelto dall’Unione Europea per un nuovo e importante incarico. Una decisione presa dal Borrell che ha sollevato non poche polemiche in Italia, con diversi membri dell’attuale Governo che hanno puntato il dito contro l’incarico dato all’ex 5s.

Cosa farà Di Maio per l’Ue

Da lunedì 15 maggio 2023 Luigi Di Maio è ufficialmente l’inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico dopo aver ottenuto il via libera alla carica da parte dell’Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell. Una decisione presa senza discussione da parte del Consiglio Ue che ha dato l’ok al mandato che Di Maio inizierà il prossimo 1° giugno e fino al marzo 2025, per 21 mesi.

Inviato dell’Unione Europea per il Golfo Persico, recita il nuovo ruolo dell’ex ministro, il cui incarico sarà davvero importante per l’Unione che ha deciso di affidare all’ex leader del Movimento 5 Stelle il compito di sviluppare ulteriormente un partenariato dell’Ue più forte, completo e strategico con i Paesi della regione del Golfo, sostenendo Borrell. Il compito sarà quindi quello, per esempio di gestire gli approvvigionamenti di gas e petrolio che provengono dalla regione

Quanto guadagnerà come inviato speciale

Ma quanto guadagnerà Di Maio in questo suo nuovo incarico per i prossimi mesi? Secondo quanto si può desumere da una precedente interrogazione, la retribuzione potrebbe corrispondere a quella di un AD14-15, ovvero al pari di un funzionario dell’Ue a livello dirigenziale.

Nello specifico si tratterebbe di un compenso di quasi 13.000 euro, cifra che tiene in considerazione benefit per lo staff e rimborso spese e aumenti che possono far lievitare la retribuzione fino a 16.000 euro in caso di trasferimento all’estero. All’ex pentastellato sarà dato anche lo status di diplomatico, con passaporto e immunità.

Le polemiche per la carica

Una scelta che però non ha soddisfatto alcuni membri del Governo, come il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Il leader della Lega, nonché vicepremier, ha infatti definito “curioso mandare il signo Di Maio a mediare”. Una frecciata che la guida del Carroccio ha poi diretto verso l’Ue che è una “delle istituzioni europee che sono più ideologiche che pragmatiche”.

Per Salvini, infatti, ci sono “mediatori con curriculum assolutamente superiori rispetto al pur rispettabile ex ministro degli Esteri”.

Ma Salvini non è l’unico a puntare il dito contro la scelta dell’Ue di mandare Di Maio nel Golfo Persico. Il vicepremier Antonio Tajani, infatti, ha tenuto a specificare che l’ex titolare della Farnesina fu indicato da Draghi e che quindi “non è il candidato del governo italiano“.

Secondo fonti di Governo citate Ansa, molti nella maggioranza esprimono disagio per la sua nomina, pur ritenuta legittima. I più duri sarebbero gli ex alleati e quindi rivali della Lega, secondo i quali si tratta di una scelta “vergognosa”. Vengono ricordati i “danni fatti da Di Maio nei rapporti con il mondo arabo”, in particolare lo stop dell’invio alle armi per Abu Dhabi deciso nel Conte II con profonda irritazione degli emiri.