Rivoluzione per uno storico marchio italiano: “Zero emissioni nel 2025”

L’industria emiliana – tra le aziende leader nel settore del Food – ha annunciato il raggiungimento di un traguardo che pochi altri possono vantare in Italia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Quella che si è conclusa verrà probabilmente ricordata come la prima campagna elettorale in cui tutte le forze politiche in campo hanno sentito la necessità di inserire nel proprio programma almeno una proposta che riguardasse la sostenibilità ambientale.

Tra gli incentivi per le aziende che riducono i consumi e i progetti di valorizzazione delle energie rinnovabili, tutti i principali leader in campo hanno voluto mostrare la propria sensibilità (vera o presunta) per quella che in molti definiscono come la battaglia più importante del secolo che stiamo vivendo.

Se però si osserva la situazione reale in cui ad oggi si trova il nostro Paese, il quadro non appare molto rassicurante. Se da un lato pare difficile riuscire ad incidere sull’attività dei singoli cittadini se non attraverso le campagne di sensibilizzazione di massa, invece a livello di direttive per aziende e industrie dovrebbero essere proprio le scelte politiche – sia nazionali che locali – ad indirizzare le decisioni dei vertici sui binari della tutela dell’ambiente.

Eppure, come sottolineato a più riprese dalle organizzazioni specializzate come il WWF, Greenpeace o Legambiente, sono ancora pochissime le realtà imprenditoriali che possono vantare una strategia ambientalista credibile e praticabile nel breve periodo.

La scelta di Parmacotto sulle emissioni

Tra le poche eccezioni a livello nazionale spicca uno storico marchio italiano, da sempre un punto di riferimento per la filiera del Food. Stiamo parlando di Parmacotto, azienda emiliana fondata nel 1977, che in oltre 40 anni di attività ha saputo ritagliarsi un ruolo di assoluta rilevanza nella produzione di insaccati e prodotti avicoli.

Con un fatturato annuo che nel 2021 è stato pari a 105 milioni di euro, negli ultimi giorni Parmacotto ha riempito le pagine dei quotidiani nazionali e dei siti online per un importante annuncio che riguarda proprio la lotta al cambiamento climatico.

In una conferenza stampa tenutasi a Milano con la presenza di due ospiti d’onore come Fausto Desalu (campione olimpico alle Olimpiadi di Tokyo 2021 nella staffetta 4×100 metri) e Thomas Ceccon (primatista del nuoto nella categoria dei 100 metri dorso), l’amministratore delegato del gruppo parmigiano Andrea Schivazappa ha annunciato che “Parmacotto raggiungerà il traguardo dell’impatto Zero entro il 2025“.

Cosa prevede il progetto green

Il progetto di Parmacotto per azzerare le emissioni nel giro di pochi anni si chiama #FeelinGood e rappresenta una vera e propria innovazione nel panorama aziendale ed imprenditoriale del nostro Paese. Di per sé non sembra nulla di straordinario, visto che stiamo parlando di una semplice piattaforma web con storie e racconti realizzati dal team emiliano, ma dietro un primo impatto c’è molto di più.

“Ci siamo impegnati a presentare entro il 2023 un piano che prevede il coinvolgimento di tutta la nostra filiera, dalle realtà che stanno a monte fino a quelle a valle. La parte tecnologica è fondamentale. Oggi abbiamo l’obiettivo di ridurre del 15% i consumi dell’energia soltanto rendendo più analitico il controllo dei nostri macchinari e con la razionalizzazione dei consumi. E contiamo di arrivare al 20% in breve tempo”.