Termosifoni a 19 gradi, ecco come verranno fatti i controlli nelle case

Termosifoni a 19 gradi e un’ora in meno per l’accensione dei riscaldamenti. Ecco come verranno effettuati i controlli sul livello dei termosifoni

Pubblicato: 15 Ottobre 2022 20:00

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Questo inverno l’Italia dovrà fare i conti con il cosiddetto razionamento energetico. Lo scorso 6 ottobre, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha infatti firmato il Piano di riduzione dei consumi di gas naturale. Una notizia che sicuramente non ha colto di sorpresa l’opinione pubblica italiana, consapevole, dallo scoppio della guerra in Ucraina, di dover fare i conti con una importante contrazione delle importazioni di gas.

Cosa prevede il Piano del Governo

Il piano del Governo prevede la riduzione di un’ora al giorno dell’orario di accensione dei riscaldamenti per il periodo invernale. Al tempo stesso viene fissato a 19°C il limite a cui poter regolare i termosifoni, 1°C in meno rispetto alle precedenti disposizioni. Non solo. Rispetto all’anno precedente è stato diminuito di 15 giorni il periodo complessivo dell’accensione degli impianti di riscaldamento, i quali partiranno 8 giorni dopo la data inizialmente prevista, per concludersi 7 giorni prima.

Per comprendere quando partirà il piano per la propria residenza, si può fare riferimento alle 6 zone climatiche in cui è stato suddiviso il Paese. Si parte dalla Zona A che comprende il Sud e le Isole, con le maggiori restrizioni, sia in termini orari che di periodo complessivo, per arrivare alla Zona F, la quale fa riferimento all’arco alpino, per cui, al contrario, non sono previste alcune limitazioni. Sono comunque escluse dalla stretta del Piano di riduzione anche luoghi come ospedali e RSA, i quali sono considerati “utenze sensibili”.

L’obiettivo di Cingolani è quello di puntare a ridurre i consumi di circa 5,3 miliardi di metri cubi. Di questi 3,2 miliardi dovrebbero derivare dal razionamento sugli impianti di riscaldamento di case e uffici, mentre 2,1 miliardi dovrebbero essere rappresentati da fonti alternative.

Partono i controlli sui termosifoni

In molti si chiedono come lo Stato possa assicurarsi che tali paletti imposti vengano effettivamente rispettati dai cittadini. Il Governo sta mettendo a punto una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare il comportamento delle singole persone. A breve, inoltre, ENEA pubblicherà un vademecum con le regole e le indicazioni da seguire.

Per quanto concerne i controlli che potranno essere effettuati, è necessario partire con un distinguo fondamentale tra impianti centralizzati e autonomi. Come è intuibile, infatti, per quanto riguarda i primi sarà possibile da parte dell’amministratore applicare le regole stabilite per i condomini, permettendo così un sistema di vigilanza molto più semplice da parte delle autorità preposte.

Appare invece certamente più complicata, e alquanto inverosimile, la possibilità di controlli all’interno delle abitazioni private di chi ha un impianto autonomo. Il Governo uscente non è intenzionato a invadere la privacy dei singoli cittadini, facendo irruzione per osservare il livello del termostato.

Una misura più efficace è quella di un monitoraggio a campione sulla rete di distribuzione Snam da effettuare attraverso la raccolta di dati giornalieri, così da verificare l’adesione da parte degli utenti al Piano di riduzione dei consumi di gas naturale. Il Piano di riduzione dei consumi di gas naturale, firmato dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, sta portando l’Italia a fare i conti con un’iniziativa senza precedenti per affrontare la contrazione delle importazioni di gas. Questa strategia, che impone restrizioni sull’uso dei termosifoni, richiede una collaborazione diffusa e una sensibilizzazione dell’opinione pubblica, mentre i controlli mireranno a garantire l’aderenza al piano senza invadere la sfera privata dei cittadini.