Le vacanze 2023 degli italiani saranno all’insegna dei rincari. Gli effetti dell’inflazione e dei rincari energetici peseranno sulle tasche dei cittadini in partenza già durante il fine settimana di Pasqua, ma si faranno sentire in modo particolare nel corso dell’estate. Per far fronte all’aumento generale dei costi alberghi e bed&breakfast hanno iniziato ad applicare tariffe più alte (con rialzi anche fino al 30%), ma a colpire i risparmi dei vacanzieri saranno anche tassa di soggiorno, spiagge e trasporti. Secondo il “Corriere della Sera” le famiglie spenderanno in media 500 euro in più.
Caro vacanze, imposta di soggiorno al rialzo
Secondo un’indagine dell’osservatorio nazionale di Jfc Consulenza Turistica e Territoriale, l’imposta di soggiorno aumenterà del 9,5%, portando alle casse dello Stato circa 680 milioni di euro. Si tratterebbe di un record. Nel 2021 furono ricavati 619 milioni di euro mentre nel 2019, l’anno precedente alla pandemia, circa 622.
Nel 2023 i comuni italiani in cui si pagherà la tassa per il pernottamento sono poco più di mille. Secondo quanto stabilito dalla Legge di bilancio, le amministrazioni locali possono aumentare il tributo a carico dei turisti fino a 10 euro a persona. La prima città a farlo è stata Firenze, passando da 5 a 8 euro. Per gran parte dei gestori nel comparto turistico l’imposta di soggiorno non farà altro che disincentivare i viaggi.
E come sottolineato dall’amministratore delegato di Jfc, Massimo Feruzzi, si aggiungono alla tassa anche il contributo di sbarco (alternativo a quello di soggiorno), “che lo scorso hanno ha fatto riscuotere ai 26 comuni che l’hanno applicata circa 23 milioni di euro”. “Ma è attivo anche il ticket per i bus turistici in 44 comuni italiani, con un incasso stimato di 143 milioni di euro, e pure la tassa d’imbarco sul biglietto aereo, che aumenterà a Venezia e Napoli, e forse anche a Brindisi”, ha aggiunto Feruzzi.
Spiagge sempre più costose
Al di là delle varie tasse turistiche, nei mesi estivi i viaggiatori se la dovranno vedere anche con i rincari dei balneari, alle prese con un alto incremento delle spese tra canone, Imu e Iva. Per far rientrare il deficit, la tariffa relativa al noleggio di ombrelli e lettini potrebbe arrivare ad essere più alta del 20% rispetto alla scorsa estate. Per esempio, come riportato da “Il Messaggero”, a Carbonelli, nel Lazio, il costo giornaliero varia da 12 euro durante la settimane ai 16 euro nel weekend.
Gli aumenti fin qui rilevati applicati dagli operatori turistici sui pacchetti venduti tramite le agenzie di viaggio sono di circa il 30%.
Rincari su voli e traghetti
Da non trascurare gli aumenti dei costi legati al trasporto. I prezzi elevati dei voli, più alti del 5-10% di quelli del 2022, potrebbero penalizzare soprattutto i residenti delle isole maggiori. Rialzi anche per quanto riguarda i traghetti: il “Corriere della Sera” scrive che in alta stagione, a partire dal mese di giugno, per raggiungere Ventotene e Ponza il biglietto subirà l’incremento di un euro, da 4 a 5 euro. Lo stesso avverrà anche a Salina, nelle isole Eolie.