Scontro Bankitalia-governo, Meloni difende la Manovra: ma ecco cosa non va

Meloni difende la Manovra al termine del vertice UE-Balcani occidentali a Tirana: cosa ha risposto alla Banca d'Italia

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Meloni difende a spada tratta la Manovra. La premier, al termine del vertice UE-Balcani occidentali a Tirana, dove ha incontrato il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il Presidente serbo Aleksandar Vucic e il primo ministro albanese Edi Rama, ha tenuto un punto stampa in cui ha risposto alle critiche mosse da Bankitalia sul disegno di legge di bilancio.

“La notizia per il governo è che sulle grandi voci non ci fossero critiche sostanziali da parte di Bankitalia”, dice Meloni, rivendicando che “dal mio punto di vista questo vuol dire che la Manovra è ben fatta e dà segnali importanti nella situazione nella quale ci troviamo e soprattutto con un tempo che non era scontato. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro”, ribadisce convinta.

Ma la realtà è che, nella sua analisi sulla Manovra, la Banca d’Italia ha detto senza mezzi termini che le cose così non funzionano, soprattutto in merito a POS e contanti (qui cosa ha detto su contanti e evasione).

Governo difende posizione sulla Manovra

Il sottosegretario per l’Attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari, taglia corto: “Bankitalia esprime la visione delle banche. Io penso che sia normale che ognuno in fase di legge di bilancio dica quali sono gli aspetti che lo deludono, ci sta. Bankitalia è partecipata da banche private, è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante. Questa però non è la visione della Bce”.

In campo anche Matteo Salvini: “Io sono per la libertà: ognuno deve essere libero di pagare quello che vuole come vuole, senza essere multato. Quindi, se vuoi pagare il caffè con il Pos lo paghi, se vuoi pagarlo con l’euro lo paghi, se vuoi comprare le sigarette in contanti lo puoi fare”. Anche Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, dice la sua, evidenziando come “la perplessità di Bankitalia sul tetto al contante è l’ipotesi di un dirigente della Banca d’Italia fatta in audizione in Parlamento, un’opinione come tutte le altre; la Manovra è un’altra cosa”.

 

Energia, materie prime e PNRR al centro

Intanto da Tirana Meloni risponde indirettamente anche all’appello alla responsabilità sul Pnrr lanciato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Condivido le parole del Presidente Mattarella: il governo dall’inizio del suo mandato sta lavorando in maniera incessante sul tema del Piano nazionale di resistenza e resilienza. Sono risorse importanti in particolare in questa fase, ed è importante che arrivino a terra”, ha affermato la premier.

Ma rimangono alcune “questioni aperte”, a partire dall’aumento dei costi delle materie prime. “Con 120 mld di investimenti e l’aumento delle materie al 35% un problema c’è” chiosa Meloni. Per questo, ha aggiunto, “abbiamo dal primo giorno riconvocato la cabina di regia e stiamo lavorando con molta concentrazione perché è uno strumento molto importante nella fase difficile in cui ci troviamo”.

Al centro dei pensieri di Meloni anche il tema dell’energia. La premier fa sapere di aver incentrato il suo incontro con il Cancelliere tedesco Scholz proprio su questo, in vista del prossimo Consiglio europeo. Meloni bolla come indufficiente la proposta della Commissione europea, “lavoriamo per migliorarla”, sottolineando che l’Italia può giocare “un ruolo centrale e strategico”.

Anche una sfuggita stretta di mano con il presidente francese Emmanuel Macron, con cui non c’è stato il tempo di un incontro bilaterale, “ma come sapete nei prossimi giorni ci saranno molte occasioni di incontro”. “Con la Francia i rapporti continuano. Al di là del racconto che ne fa la stampa, segnalo che ci sono fior fior di bilaterali tra i ministri e che anche la questione migratoria, al di là della famosa vicenda, va avanti, l’Europa finalmente fa dei tavoli, delle riunioni per capire come si possa cambiare prospettiva. E quindi mi pare che le cose vadano bene”, conclude Meloni.

Cosa ha detto Meloni sui migranti

Altro punto caldissimo al centro delle parole della presidente del Consiglio, i migranti. “Noi come Italia ci troviamo in una tenaglia” tra gli arrivi di migranti lungo la rotta del Mediterraneo centrale e lungo la rotta balcanica, dice, rispondendo a chi le chiede se sia preoccupata che l’Europa presti maggiore attenzione alla rotta balcanica rispetto a quella mediterranea. “No, non lo temo” assicura.

Bisogna passare dal tema della redistribuzione, “che non risolve il problema”, al tema della difesa dei confini esterni dell’Ue. Tra l’altro, “per la prima volta la Commissione europea, all’indomani anche di alcune posizioni che ha assunto l’Italia, ha messo il tema della rotta del Mediterraneo centrale come un tema prioritario. Questo non era mai accaduto. Oggi si'”.

Questo accade perché l’Italia ha posto il problema, sostiene. “Era una questione sulla quale l’Italia si era battuta, con una forza alterna, in passato. Ma non era mai stata considerata prioritaria. Oggi viene considerata prioritaria la difesa dei confini esterni dell’Unione e io considero che questo accada anche grazie al fatto che l’Italia ha posto il problema”.