Ponte dell’8 dicembre, italiani in viaggio: le mete più gettonate e quanto spenderanno

Le analisi di Confesercenti, Coldiretti e Assoturismo parlano di trend positivo, ma non di "pienone". Città d'arte e montagna in cima alle liste, con la stragrande maggioranza che resterà in Italia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il Ponte dell’8 dicembre è l’occasione giusta per una mini vacanza per migliaia di italiani. Al punto che, tradizionalmente, l’Immacolata è scelta da diverse attività ricettive e turistiche – come impianti di sci – per aprire i battenti e inaugurare ufficialmente la stagione invernale. Quello del 2022 sarà un “ponte” particolarmente affollato e superiore in termini di presenze rispetto al 2021, stando alle previsioni.

Quanti italiani andranno in viaggio e quanto spenderanno

Secondo Confcommercio, saranno oltre 11 milioni gli italiani tra i 18 e i 74 anni a mettersi in viaggio per la ricorrenza, generando un giro di affari stimabile in 4,4 miliardi di euro. La spesa media pro-capite sarà di circa 400 euro tutto compreso.

Un’indagine condotta da Coldiretti/Ixè è invece più ottimista: saranno 17 milioni gli italiani a organizzare una vacanza per il Ponte dell’Immacolata, spinti dalla “grande libertà” dopo due anni di restrizioni a causa della pandemia Covid. Il comparto turistico è dunque al primo vero banco di prova per le Feste. Il giro d’affari, secondo la Coldiretti, sarà certamente più contenuto rispetto all’era pre-Covid, quando si aggirava tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno tra diretto, indotto e filiera. I numeri dovrebbero comunque confermarsi importanti e a trarne beneficio sarà l’intera filiera, a partire dai consumi di cibi e bevande ai quali è destinato circa un terzo della spesa turistica tra ristoranti, pizzerie, agriturismi e cibo di strada.

Le mete più gettonate

Tutte le stime sembrano concordare su un punto più che su altri: gli italiani resteranno quasi tutti in Italia. Stando a un sondaggio, quattro cittadini su diecinon si allontaneranno oltre i confini della propria Regione di residenza e sei su dieci limiteranno a meno di tre giorni il periodo della vacanza. La ricerca dell’atmosfera natalizia, dalle luci decorative ai mercatini, è l’attrazione al centro della ricerca del posto e del viaggio del 30% del campione. A partire da questa considerazione, le mete italiane più gettonate sono quelle che evocano maggiormente le atmosfere del periodo delle Feste: Trentino-Alto Adige, Lombardia, Toscana, Lazio e Campania.

Secondo la Coldiretti, le destinazioni più gettonate vedranno il primato delle città, seguite da montagna, mare, campagna e parchi naturali. La maggioranza degli italiani che dormiranno fuori casa alloggerà in abitazioni private di proprietà o di parenti e amici (il 25%), praticamente a pari merito con chi sceglierà invece di soggiornare in albergo.

Un 11-12% dei viaggiatori si recherà infine all’estero, potendosi permettere una vacanza un po’ più lunga presumibilmente di cinque o più giorni, sceglie soprattutto la Francia e soprattutto Parigi. A seguire si trovano Austria, Germania e Spagna.

Presenze in crescita, ma nessun pienone

Sebbene le presenze si prospettano decisamente superiori rispetto al 2021, il Ponte dell’8 dicembre 2022 non registrerà il pienone di turisti. Assoturismo Confesercenti parla di “trend positivo, anche se senza “tutto esaurito”, soprattutto per le località di montagna e per molte città d’arte. In generale le strutture ricettive tra il 7 e l’11 dicembre si riempiranno massimo al 71%, per un totale di circa 4,5 milioni di pernottamenti.

Considerando invece la meta di destinazione, il tasso di occupazione delle strutture delle aree montane si attesta all’82%, mentre quello delle città d’arte al 78%, con punte di oltre il 90%. Al di sotto della media, secondo Assoturismo, saranno invece le prenotazioni nelle strutture delle località marine, termali e lacustri. In termini regionali, i territori che registrano maggiore dinamismo sono quelle del Nord e del Centro Italia.