Obbligazioni record, Eni chiude prima l’offerta: ecco quanto si guadagna

Grande successo per le nuove obbligazioni Eni. L'offerta è andata così bene che il Gruppo è stato costretto a chiuderla in anticipo

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Redazione

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Grande successo per le nuove obbligazioni Eni. L’offerta è andata così bene che il Gruppo è stato costretto a chiuderla in anticipo. La data dello stop doveva essere il 3 febbraio, e invece, per via grazie della grande domanda da parte degli investitori italiani, è arrivata prima del previsto, il 20 gennaio.

Emissione record per le obbligazioni Eni legate alla sostenibilità

La domanda complessiva è stata di oltre 10 miliardi di euro, con richieste pervenute da oltre 300mila investitori, registrando il record italiano per una emissione obbligazionaria corporate single tranche destinata al retail.

L’emissione è la prima del settore in formato sustainability-linked destinata al pubblico retail, consolidando ulteriormente il legame tra la strategia finanziaria e di sostenibilità di Eni. Un’integrazione che la società ha stabilito nel 2021 lanciando il primo Sustainability-Linked Financing Framework a livello mondiale del proprio settore, che ha segnato la strada per unire strumenti finanziari a obiettivi collegati alla decarbonizzazione.

Lo straordinario successo dell’offerta testimonia il forte apprezzamento da parte degli investitori italiani per la solidità di Eni e per il suo impegno nella transizione energetica. L’emissione si è caratterizzata come un’operazione di sistema in grado di rendere partecipi gli investitori ai risultati economico-finanziari di Eni, coinvolgendo allo stesso tempo tutti i principali gruppi bancari italiani.

Le nuove obbligazioni Eni, immesse nel sistema di gestione accentrata presso Euronext Securities Milan (Monte Titoli) in regime di dematerializzazione, sono state ammesse da Borsa Italiana e quotate sul MOT, presso cui l’investitore potrà negoziare.

Le obbligazioni sono state collocate per il tramite del consorzio di collocamento e garanzia coordinato e diretto da Intesa Sanpaolo S.p.A. e UniCredit Bank AG, che agisce anche per il tramite della propria Succursale di Milano, del quale fanno parte come garanti Banca Akros S.p.A.-Gruppo Banco BPM, BNP Paribas, BPER Banca S.p.A. e Crédit Agricole CIB, e al quale parteciperanno come collocatori altre banche, società di intermediazione mobiliare e altri intermediari autorizzati. I garanti garantiranno il collocamento fino a un massimo di 1 miliardo di euro.

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Green bond Eni: rendimento e tassi

Le obbligazioni, della durata di 5 anni, saranno emesse alla data del 10 febbraio 2023 per un ammontare di 2 miliardi di euro ad un prezzo pari al 100% del loro valore nominale.

Pagheranno una cedola annua lorda che rimarrà invariata sino a scadenza in caso di raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità relativi alla capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e al Net Carbon Footprint Upstream (i cosiddetti Scope 1 e 2 di Eni). In particolare:

  • riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate alle operazioni del business Upstream: l’obiettivo è ridurre l’indicatore Net Carbon Footprint Upstream ad un valore pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq al 31 dicembre 2025, facendo segnare un -65% rispetto alla baseline del 2018; e
  • incremento della capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, fino a raggiungere un valore pari o superiore a 5 GW al 31 dicembre 2025.

In caso di mancato raggiungimento di anche uno solo dei due target, il tasso di interesse relativo alla cedola pagabile alla data di scadenza del 10 febbraio 2028 sarà incrementato dello 0,50%.

Il rendimento delle obbligazioni si intende sempre al lordo della imposizione fiscale vigente al momento del pagamento della cedola.

Eni ha fatto sapere che il tasso di interesse nominale annuo lordo delle prime obbligazioni destinate al pubblico in Italia e collegate ai propri obiettivi di sostenibilità è stato fissato al 4,30%.

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