Il libro di una piccola casa editrice che è diventato un successo editoriale

Il volume su Lucio Dalla pubblicato da Interlinea in appena 2 settimane ha scalato le classifiche dei libri più venduti. L'editore Roberto Cicala ci spiega perché

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Che l’editoria sia un importantissimo tassello della nostra cultura, e del nostro tessuto economico, è indubbio. Basta vedere i dati che hanno segnato l’anno passato. Nonostante la crisi che morde duro anche per i libri, da anni, secondo i dati elaborati dall’AIE in collaborazione con Nielsen BookScan, il settore in Italia resiste.

L’editoria di varia, che comprende libri a stampa di narrativa e saggistica acquistati nelle librerie fisiche, online e grande distribuzione organizzata, nel 2022 ha venduto 1,671 miliardi di euro di libri a prezzo di copertina, per 112,6 milioni di copie. Se consideriamo anche audiolibri ed e-book, si arriva a 1,775 miliardi. Gli audiolibri, in particolare, passano da 24 milioni di euro in quanto a valore degli abbonamenti nel 2021 a 25 nel 2022, in crescita del 4,2%.

L’Italia si conferma la sesta editoria nel mondo – dopo Usa, Cina, Germania, UK e Francia – e la quarta in Europa. Rispetto al 2021, sono calate del 10,5% le novità a stampa pubblicate, ma sono comunque in crescita del 3,8% rispetto al 2019. Per quanto riguarda il prezzo medio del venduto è di 14,84 euro.

Si muove tutto il mercato, non solo i bestseller. Ci sono sempre più titoli in circolazione, in particolare i romanzi. L’andamento per generi nel 2022 è stato molto disomogeneo, con una forte crescita di tutta la fiction (fumetti +8,6%, narrativa straniera +7%, narrativa italiana +4,9%) e una significativa flessione della saggistica generale (-8,6%) e professionale (-12,3%). Tra i libri che hanno avuto più successo, la manualistica per la casa, cresciuta del 247%, i romanzi d’amore italiani (+194%), la chick lit italiana (+184%), i fumetti per la fascia 10-13 anni (+64%), i quiz per il tempo libero (+61%), i romanzi d’amore stranieri (+49%) e, anche come effetto post-pandemia, le guide turistiche (+48%).

La buona notizia è anche che, dopo il crollo subito nel 2020, le librerie fisiche continuano la loro ripresa e chiudono l’anno con 889 milioni di euro di vendite, in crescita dell’1% rispetto all’anno precedente. Questo incremento ha interessato soprattutto le librerie di catena che, nelle città, nelle stazioni e negli aeroporti hanno beneficiato della fine del lockdown. Va detto tuttavia che questo non basta a bilanciare le perdite dell’online, con le vendite calate del 5% a 705 milioni, e della grande distribuzione, che continua la sua discesa con un -10% a 77 milioni. Ad ogni modo, il primo canale di acquisto per i libri sono le librerie fisiche, la cui quota di mercato cresce al 53,2%, cui segue l’online con il 42,2%, mentre la grande distribuzione si riduce al 4,6%.

Secondo quanto afferma il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e della Federation on European Publishers (FEP) Ricardo Franco Levi, “l’editoria italiana tiene e si consolida rispetto al pre-pandemia, ma deve affrontare nuove sfide. A fronte di un’inflazione a due cifre che pesa sui bilanci familiari, gli editori hanno mantenuto stabili i prezzi di copertina, ma la crescita dei costi della carta e dell’energia riduce drasticamente i margini mettendo in crisi gli operatori più fragili della filiera, come piccoli editori e librerie indipendenti. Sono problematiche che devono essere affrontate ora che Governo e Parlamento si apprestano a discutere di una nuova legge di sistema per il libro”.

In questo scenario, non è facile sopravvivere, soprattutto per le piccole realtà. C’è un libro però che in queste settimane sta facendo parlare di sé: un volumetto che sta scalando le classifiche, sia in libreria che online, e che rappresenta un piccolo grande caso di successo per l’editoria italiana. Si tratta di “Lucio Dalla. Le più belle canzoni commentate” di Paolo Jachia, pubblicato da Interlinea in occasione degli 80 anni dalla nascita di Dalla, dove Jachia propone per la prima volta un commento organico dei testi delle sue più belle canzoni.

Il volume, corredato da foto inedite e da uno sguardo nuovo sul maestro, nelle prime due settimane di uscita ha già venduto oltre 2mila copie, diventando uno dei libri più venduti anche su Amazon per la sua categoria (lo potete trovare su Amazon qui). “2mila copie nelle prime due settimane sono un ottimo inizio per un prodotto di cultura in una collana tra letteratura e filosofia” spiega a QuiFinanza l’editore di Interlinea Roberto Cicala, che è anche docente all’Università Cattolica e autore del libro “I meccanismi dell’editoria” (Il Mulino).

Cicala, come si spiega il successo del vostro libro su Dalla? Ve lo aspettavate?

L’attenzione dei lettori – un target forte di appassionati e cultori dell’industria culturale tra musica e poesia – come libro più venduto su Lucio Dalla in occasione dell’80° anniversario dà ragione all’idea. È un progetto cui ha dato valore certamente l’autore: Paolo Jachia è tra i maggiori studiosi di canzone d’autore. Ma c’è anche il ricordo di Vito Mancuso, scrittore e teologo da centinaia di migliaia di copie vendute. E poi, come ogni prodotto editoriale, contano i dettagli – questo è un libro stampato su carta certificata con un inserto di foto inedite – e il rapporto qualità-prezzo invitante. Infine, una serie di presentazioni in luoghi strategici per la memoria del cantautore, tra cui la libreria Feltrinelli della sua Bologna sotto le due torri, hanno rafforzato il lancio, ancora in corso.

Cosa emerge di nuovo e di diverso da questo lavoro?

La cifra di Interlinea è l’attenzione letteraria e umanistica ai temi. E in Lucio Dalla abbiamo cercato non un fenomeno di spettacolo effimero ma un’esperienza di cultura: lo scarto dalla norma, che è indice di poesia, la testimonianza e la tensione (anche spirituale, che però ha ricadute sociali e politiche). Commentando le più belle canzoni di Dalla Jachia ha messo in luce questo. Pensiamo a una delle più belle canzoni d’amore, “Anna e Marco”: «Anna avrebbe voluto morire / Marco voleva andarsene lontano / qualcuno li ha visti tornare / tenendosi per mano». C’è una tensione anche etica: storie personali che poi diventano collettive e dunque etiche. Vito Mancuso ha parlato di un’etica che ha bisogno di sommare valore e libertà. E così avviene in Dalla: era tempo di metterlo in luce.

Un momento particolarmente positivo per voi, anche dopo la pubblicazione del libro che ha ispirato la serie tv “Prisma” su Amazon Prime Video… Com’è arrivata l’idea di trasformare il libro in una serie e com’è andata?

L’occasione della serie Amazon ispirata a un libro di Interlinea (la potete vedere su Amazon Prime Video qui) per noi è importante perché si tratta di un genere, di poesia, sempre ai margini della comunicazione e della tv. Ma da sempre abbiamo puntato sulla poesia e grazie a Franco Buffoni avevano pubblicato un libro di alta qualità rifiutato dai maggiori editori perché scomodo essendo su un tema scottante, una transizione. Infatti in “Dolore minimo” Giovanna Vivinetto narra in versi la sua vicenda transessuale che l’ha portata, negli anni dell’università, da passare da Giovanni a Giovanna. È un tema che interessa i giovani e i produttori televisivi e da lì è nata l’ispirazione della serie, con nuove edizioni, traduzioni all’estero, a cominciare da Spagna e USA.

Avete da poco pubblicato anche il libro “Le cento più belle poesie italiane: da Dante a De André”, un titolo importante per un libro importante. Come avete scelto 100 poesie nell’immensa produzione italiana?

Il libro è una nuova edizione deluxe, per i 30 anni di Interlinea, ma è per noi un long seller, grazie alla selezione di un fine critico come Guido Davico Bonino, con un passato all’Einaudi, con due particolarità che piacciono: da Dante a De André e un apparato di immagini d’arte che rende il libro un dono prezioso.

Com’è cambiata l’editoria negli ultimi anni e quali scenari si immagina per il prossimo futuro? Quale ruolo può svolgere il digitale/la tecnologia, soprattutto in termini di minor impatto ambientale del vostro settore, e quali eventuali limiti può avere?

Il mondo dei libri si sta trasformando, si smaterializza e si delocalizza quanto a supporti univoci, ma quello cartaceo resta prevalente in un Paese dove solo 46 italiani su 100 leggono almeno un libro l’anno e quasi la metà si acquistano su store on line, con il digitale che non supera il 10% del fatturato dell’editoria, che comunque con poco più di 3 miliardi resta la prima industriale culturale nazionale, prima di tv, musica e cinema. In verità, non è tanto la tecnologia che crea sostenibilità ambientale – i rifiuti digitali e l’energia di cui ha bisogno la tecnologia pesano molto -, ma certo può aiutare una maggiore diffusione della lettura, sia in ambito ludico che in quella della formazione. Il libro deve diventare sempre più un servizio e un’esperienza più che un semplice prodotto e in questo il mondo digitale può aiutare, perché più che il singolo supporto conta la funzione della lettura per renderci più consapevole all’interno della società.

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