Levi’s fa causa a Brunello Cucinelli per l’etichetta rettangolare sui pantaloni

La storica azienda di denim americana il 23 gennaio ha depositato alla corte federale di San Francisco una denuncia

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Levi Strauss ha avviato una battaglia legale contro Brunello Cucinelli, accusando il rinomato produttore umbro di abbigliamento di lusso di violare un marchio registrato. La disputa si concentra sull’etichetta rettangolare da tasca presente sui jeans, un marchio distintivo registrato da Levi Strauss nel 1938. L’azienda americana sostiene che Brunello Cucinelli stia utilizzando tale etichetta sui propri capi, configurando così una presunta violazione del trademark. La situazione si prospetta come un contenzioso legale che potrebbe delineare il destino di questa controversia tra le due aziende nel settore dell’abbigliamento.

L’indagine di Levi Strauss e i precedenti

Secondo quanto riportato da Reuters, Levi Strauss, la storica azienda statunitense nel settore del denim, ha recentemente intrapreso azioni legali contro la maison italiana Brunello Cucinelli. La denuncia è stata depositata presso il tribunale federale di San Francisco e sostiene che Brunello Cucinelli avrebbe replicato in modo “quasi identico” il caratteristico design della linguetta rettangolare presente sul taschino dei jeans di Levi Strauss, un marchio registrato dalla società americana.

Nella presentazione della causa, Levi Strauss ha sottolineato la sua posizione fornendo quattordici fotografie di capi Brunello Cucinelli che mostrano un’etichetta ritenuta “quasi identica” a quella dei celebri jeans Levi’s. La disputa si focalizza sulla presunta somiglianza della grafica dell’etichetta, dando così forma a una questione legale che potrebbe decidere le sorti di questa controversia nel settore del denimwear.

La società americana sostiene che la possibile confusione tra le etichette da parte dei consumatori potrebbe tradursi in una significativa perdita di vendite. Levi Strauss teme che tale confusione comporterebbe un “danno incalcolabile e irreparabile” alla sua reputazione, evidenziando l’importanza strategica e l’impatto finanziario che questa controversia potrebbe avere sul brand. La questione va oltre la mera somiglianza estetica dell’etichetta, coinvolgendo la percezione del marchio e la fiducia dei consumatori, elementi centrali nel competitivo mercato del denimwear.

Questa non è la prima volta che l’azienda americana dei blue jeans, Levi Strauss, ha intrapreso azioni legali con formule molto simili contro brand di moda per la presunta violazione del suo marchio registrato. L’etichetta rettangolare, infatti, è stata registrata nel 1938. In passato, nel 2018, Levi Strauss ha citato in giudizio Kenzo e nel 2019 Saint Laurent per motivi simili. Entrambe le aziende francesi sono state denunciate per la presunta riproduzione non autorizzata dell’etichetta rettangolare sui propri capi.

Tuttavia, secondo quanto riportato da Reuters, entrambi i procedimenti legali si sono conclusi con un accordo tra le parti coinvolte nel 2018 e nel 2019. Questa informazione suggerisce che, in passato, Levi Strauss ha preferito risolvere tali controversie attraverso negoziati piuttosto che portarle a una completa conclusione giudiziaria.

Le parole di Brunello Cucinelli

Brunello Cucinelli ha replicato all’accusa facendo sapere che «ha sempre valorizzato l’originalità delle sue creazioni e l’integrità delle pratiche aziendali». La dichiarazione di Cucinelli è riportata sul sito wwd.com. L’imprenditore di Solomeo ha sottolineato con Wwd che gli «elementi, presenti su un numero molto limitato» dei manufatti, «rappresentano un ornamento unico, progettato esclusivamente per scopi estetici». «Si distinguono – ha aggiunto – per lunghezza, forma e posizione diverse sui vari capi su cui sono stati apposti e non incorporano mai il logo o il nostro brand».

Cucinelli ha quindi affermato di «essere cresciuto con il mito dei jeans Levìs». «Credo che abbiano rappresentato per intere generazioni – ha detto – l’idea del sogno americano unito ad un gusto unico ed inimitabile».