G7 Stresa, Janet Yellen spinge sugli asset russi. Giorgetti e il ruolo di “mediatore onesto”

I ministri delle Finanze del G7 si sono riuniti a Stresa per discutere l'uso degli asset russi congelati a sostegno dell'Ucraina e affrontare la concorrenza delle esportazioni cinesi. Le parole di Janet Yellen

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

I ministri delle Finanze del G7 si sono riuniti a Stresa per discutere l’uso degli asset russi congelati per sostenere l’Ucraina e per affrontare la concorrenza delle esportazioni cinesi. Gli Stati Uniti hanno proposto di utilizzare i proventi di circa 300 miliardi di dollari di beni russi bloccati per concedere un prestito all’Ucraina, ma la proposta ha ricevuto molte perplessità.

Altri temi trattati sono stati le recenti tensioni commerciali con la Cina e la proposta di una tassa minima globale sulle multinazionali. La segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha espresso la necessità di una risposta unitaria per mantenere la competitività industriale contro la sovraccapacità cinese.

La Germania ha espresso cautela rispetto alla proposta degli Stati Uniti di utilizzare tutti i 300 miliardi di dollari degli asset russi congelati in Occidente per sostenere l’Ucraina.

Un portavoce del ministro dell’Economia tedesco, Christian Lindner, ha dichiarato che “il governo tedesco sta fornendo un sostegno costruttivo alle discussioni sul miglior uso possibile dei proventi dei beni russi congelati”.

Giancarlo Giorgetti: L’economia va “benino” ma ci sono molte incertezze

L’economia sta andando “benino, ma c’è molta incertezza”. Al G7 di Stresa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha prontamente sottolineato che ci sono diverse situazioni che sollevano interrogativi, in particolare riferendosi alle tensioni geopolitiche, come il conflitto in Russia, la crisi in Medio Oriente e la strategia della Cina di invadere i mercati esteri con prodotti sottoprezzo.

Il piano sugli asset russi proposto da Janet Yellen

La Segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ha spiegato che, se i ministri del G7 potranno accordarsi per anticipare i guadagni sui beni russi congelati, passeranno il tempo fino al summit dei leader del G7 in Puglia a metà giugno a perfezionare i dettagli. Sebbene sia stata discussa una cifra di 50 miliardi di dollari, non ci sono ancora decisioni sulla dimensione di un potenziale prestito all’Ucraina garantito dai guadagni di circa 3,5 miliardi di dollari.

“Questa è una fonte di finanziamento sicura ed è importante che la Russia di Putin capisca che non ci fermeremo nel sostenere l’Ucraina per mancanza di risorse”, ha detto Yellen.

Questo finanziamento potrebbe sostenere l’Ucraina oltre il 2025, dato che l’Ucraina dispone attualmente di un pacchetto di aiuti da 60 miliardi di dollari dagli Stati Uniti e circa 50 miliardi dall’Ue. I ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali del G7 incontreranno il ministro delle finanze ucraino Serhiy Marchenko sabato 25 maggio.

Accordo sugli asset russi congelati

È stata trovata una base legale per utilizzare i proventi finanziari di quest’anno sugli asset russi congelati in Europa. Giorgetti ha spiegato che il problema ora è come trasferire questi proventi agli anni futuri e costruire una garanzia per un prestito che verrà erogato in un’unica soluzione nel 2024 o presumibilmente nel 2025.

Questo prestito potrebbe coinvolgere i Paesi G7 e i Paesi amici. Rimangono però delle riserve da parte delle banche centrali e sarà necessaria una nuova regolamentazione a livello europeo, richiedendo una decisione unanime dei 27 Paesi membri.

La posizione dell’Unione Europea

L’Unione Europea ha già adottato un meccanismo che consente di utilizzare i profitti imprevisti dei beni russi congelati per sostenere l’Ucraina, garantendo la certezza del diritto. Questo modello ha il potenziale di generare miliardi di euro per la ricostruzione dell’Ucraina, senza toccare i beni della banca centrale russa, rispettando così i principi fondamentali del diritto internazionale, come l’immunità dello Stato.

La Germania teme che la confisca diretta dei beni della banca centrale russa possa violare il diritto internazionale e provocare ritorsioni da parte di Mosca, come il trasferimento delle attività di aziende tedesche, esempio già visto con Bosch e Gazprom housing.

Implicazioni per il G7

La posizione cauta della Germania ha creato una divisione all’interno del G7. La Francia ha cercato una posizione condivisa tra i Big, in linea con quella dell’Ue. La proposta Usa è attualmente sostenuta da Gran Bretagna, Canada e Giappone.

L‘Italia, presidente di turno del G7, ha adottato una posizione prudente, con il ministro Giancarlo Giorgetti che ha espresso la volontà di assumere il ruolo di “mediatore onesto” sulla questione.