Continuano ad aumentare i prezzi, ma non gli stipendi (non abbastanza per lo meno). Il costo della vita, e di conseguenza anche quello di beni e servizi essenziali, è aumentato vertiginosamente negli ultimi 20 anni in Italia. Ma di quanto? Consumerismo, associazione dei consumatori no profit, ha provato a tirare le somme.
Costo della vita raddoppiato in Italia: quanto spendiamo in più per beni e servizi essenziali
L’analisi di Consumerismo è stata portata a termine grazie anche alla collaborazione del Centro Ricerca e Studi di “Alma Laboris Business School”, che ha messo a confronto il paniere di 100 elementi tra beni e servizi, analizzando poi le differenze esistenti tra i listini al dettaglio negli ultimi 20 anni e soffermandosi sull’andamento dei costi prima in lire e poi in euro.
A partire dal carburante (che ha registrato un aumento record a febbraio), i costi della benzina sono più che raddoppiati in questo arco di tempo, trascinandosi anche il dei trasporti. Per questo motivo costa di più prendere l’autobus, con il biglietto che, per esempio a Milano, è passato da 1.500 lire (0,77 euro) agli attuali 2 euro (+159,7%).
Aumenti sono stati riscontrati anche relativamente ai prodotti per l’igiene e la cura personale, con rincari di poco più del 50% per shampoo, deodoranti, schiuma da barba, pannolini, carta igienica, spazzolini da denti, bagnoschiuma.
Tra i prodotti alimentari che oggi costano di più rispetto al passato, invece, ci sono:
- le uova (+103%);
- l’olio d’oliva (+114%);
- il sale (+134%);
- il cacao (+143%);
- la passata di pomodoro (+148%);
- i biscotti (+159%).
Bar, ristoranti e svago: tutto costa di più
Spostando lo sguardo da beni e servizi essenziali, anche concedersi un piccolo momento di svago costa oggi tendenzialmente di più rispetto al passato. Un semplice cono gelato, per esempio, se nel 2001 costava in media 1.500 lire (circa 0,77 euro), oggi ha un prezzo medio 2,50 euro nelle gelaterie (con un aumento pari a+224,7%).
Costa tendenzialmente di più anche mangiare fuori, secondo lo studio:
- una pizza margherita consumata al ristorante ha subito un rincaro del +93,5%;
- il prezzo dei supplì è aumentato quasi del 124%;
- e il tramezzino al bar addirittura del +198,7%.
Costa di più persino fare colazione al bar. In questo caso si tratta di aumenti pari a circa il 93,3% per il servizio completo (cappuccino e cornetto), mentre il costo del caffè al bancone ha registrato un aumento a partita doppia di circa il 55,2% rispetto al passato.
E gli stipendi?
Purtroppo, nonostante gli aumenti registrati su più fronti, è un dato ormai più che confermato che continua ad aumentare il costo della vita in Italia ma non – in misura uguale e proporzionata – gli stipendi.
“Oltre ai prezzi, rispetto ai tempi della lira sono cambiati anche gli stipendi percepiti dagli italiani, che salgono rispetto al passato, ma ad una velocità inferiore – ha affermato Dario Numeroso, amministratore di Alma Laboris Business School – Se nel 2001 la retribuzione media lorda di un lavoratore era di circa 19.500 euro annui, oggi si aggira attorno ai 29.300 euro, con una crescita del +50,2% in 20 anni”.