Non accennano ad arrestarsi i rincari in ogni settore per gli italiani, questa volta colpiti nel cuore del tradizionale rito del caffè al bar. Dopo la fine delle misure anti Covid degli ultimi anni e la riapertura dei locali, per molti sarà quasi impossibile tornare al bancone. O lo faranno con una frequenza decisamente inferiore rispetto agli anni che hanno preceduto la pandemia. La situazione è sempre più fuori controllo, a fronte anche dell’imminente stagione turistica, che rischia di portare con sé ulteriori rialzi.
Caro caffè: prezzo medio di 1,10 euro a tazzina in Italia
A denunciare il caro caffè è Assoutenti, che ha stilato una sorta di mappa ufficiale dei prezzi dell’espresso nelle principali province italiane. E che ha scoperto che il prezzo medio di una tazzina è oggi di 1,10 euro. Quasi 7 centesimi in più rispetto al prezzo del 2021, di 1,038 euro.
Furio Truzzi, presidente dell’associazione, ha spiegato che “nei mesi scorsi avevamo denunciato i primi ritocchi dei listini del caffè nei bar italiani”, e i numeri ufficiali oggi confermano l’allarme e il trend al rialzo. Si parla di un rincaro annuo del 6%, che è “destinato a proseguire nei prossimi mesi”.
Diverse le motivazioni che stanno spingendo i gestori ad aumentare il prezzo del caffè. Da un lato c’è il caro bollette, che ha aumentato i costi energetici per gli esercenti. Dall’altro i costi sempre più alti delle materie prime, compresi i beni essenziali per i bar, come caffè e zucchero.
Spese che rendono sempre più difficile tenere la serranda alzata, e che si ripercuotono ovviamente sui clienti. Assoutenti stima che ogni giorno vengano consumate ben 9,3 milioni di tazzine di espresso al bar.
La mappa del caffè: dove costa di più e dove costa di meno
In Italia si consuma anche un vero e proprio caro colazione. Ma vediamo quali sono le province dove bere un caffè al bar costa di più.
- Trento: 1,25 euro.
- Bolzano: 1,24 euro.
- Cuneo: 1,24 euro.
- Ferrara: 1,20 euro.
- Ravenna: 1,20 euro.
- Reggio Emilia: 1,20 euro.
- Rovigo: 1,20 euro.
- Venezia: 1,20 euro.
- Padova: 1,19 euro.
- Vicenza: 1,19 euro.
In Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto c’è dunque il caffè più caro d’Italia, con la tazzina di espresso che abbatte in diversi casi la soglia psicologica di 1,20 euro, comunque impensabile fino a pochi anni fa.
Assoutenti ha però rilevato anche quali sono le province in cui il caffè costa di meno.
- Catanzaro: 0,92 euro.
- Reggio Calabria: 0,92 euro.
- Napoli: 0,90 euro.
- Messina: 0,89 euro.
Al Sud insomma il rito del caffè al bar rimane un piacere e non un salasso, con prezzi nettamente inferiori alla media nazionale. E proprio a Napoli, patria della bevanda simbolo dell’Italia, non sarebbe potuto essere altrimenti. Dalla mappatura dei prezzi emerge che a Trento una tazzina costa il 40,5% in più rispetto che a Messina, a parità di prodotto e preparazione.
Assoutenti ha anche messo a confronto i listini attualmente in vigore con quelli dello scorso anno, scoprendo che ci sono stati importanti rincari anche in province insospettabili.
- Pescara: +16%.
- Catanzaro: +15%.
- Cosenza: +13,6%.
- Alessandria: +13,5%.
- Bari: +12,8%.
- Cuneo: +12,7%.
Anche nel resto di Italia si registrano aumenti. Sono solo 5 le province in cui i prezzi non sono lievitati a distanza di un anno. Si tratta di Biella, Lucca, Macerata, Napoli e Novara, che hanno mantenuto invariati i listini del 2021. C’è da dire, anche, che in 20 anni di euro il prezzo del caffè è raddoppiato.