Manovra 2026, settimana decisiva: cosa cambia su affitti brevi e Fisco

La maggioranza prepara il vertice sulla Manovra 2026: affitti brevi, banche, Fisco e gli altri 414 emendamenti al centro del confronto

Foto di Giorgia Bonamoneta

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato:

Manca poco più di un mese alla data entro la quale la Legge di Bilancio 2026 dovrà avere l’ok di entrambe le Camere. Si attende un nuovo vertice di maggioranza sulla Manovra. Dovrebbe essere intorno al 26 o 27 novembre, in tempo per il ritorno di Giorgia Meloni dal G20 in Sudafrica. Quella appena iniziata è una settimana decisiva, perché potrebbe essere quella risolutiva di alcune tematiche su cui c’è più tensione in Senato.

Con la nuova riunione si dovrà trovare un accordo definitivo ad alcuni emendamenti che ormai sono diventati bandiera di singoli partiti della maggioranza. Il tutto sempre restando all’interno dei conti, che devono quadrare. Tra i nodi da sciogliere ce ne sono diversi, come quello sugli affitti brevi e le banche. Potrebbero fare la differenza le elezioni regionali in Campania, Veneto e Puglia, che hanno delineato già nuovi equilibri politici all’interno della maggioranza stessa.

Intanto martedì la commissione Bilancio del Senato dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità degli emendamenti segnalati dei gruppi, circa 414, ma già da diversi giorni il Governo deve trovare una quadra su temi come:

  • l’iperammortamento;
  • il regime fiscale sui dividendi;
  • l’esenzione dell’Isee sulla prima casa;
  • la tassa sull’oro;
  • le nuove assunzioni tra le forze dell’ordine.

A cosa serve il vertice di maggioranza

Nei prossimi giorni dovrebbe quindi essere convocata una nuova riunione della maggioranza. L’incontro a Palazzo Chigi servirà a decidere gli ultimi ritocchi alla Manovra 2026 da 18,7 miliardi. Questa è stata approvata a metà ottobre e ora è all’esame del Senato.

La riunione diventa necessaria per trovare un accordo definitivo sulle modifiche presentate entro il 18 novembre e farlo senza scontentare troppo i partiti. In ogni caso le modifiche non devono alterare i costi, che restano invariati sotto indicazione di Meloni e Giorgetti.

All’orizzonte si prevedono però tensioni interne al Governo, perché i nodi da sciogliere della Manovra si intrecciano al voto delle regionali in Campania, Veneto e Puglia. I risultati hanno ridisegnato in qualche modo i rapporti di forza tra i partiti, con Meloni grande sconfitta alle urne, e quindi farla spuntare a una o all’altra formazione sulle misure bandiera.

Su questo sfondo, la riunione diventa quindi cruciale per stabilire quali correttivi entreranno davvero nel testo finale da portare in Aula intorno al 15 dicembre.

Già adesso sappiamo che i 414 emendamenti della maggioranza non sono destinati tutti a superare il vaglio politico e, tra questi, alcune misure sono più sensibili perché toccano il piano fiscale e interventi strutturali su cui si devono trovare compromessi.

Il blocco affitti brevi, banche e Fisco

I temi senza un accordo sono quelli degli affitti brevi, il contributo delle banche e, in generale, il Fisco.

Proprio il tema degli affitti brevi è tra i più caldi. Vede opporsi principalmente il vicepresidente Antonio Tajani. Quest’ultimo ha anticipato che la soluzione potrebbe essere quella di lasciare la situazione così com’è, pur valutando un abbassamento del numero di immobili dopo i quali scatta un’aliquota più alta. Oggi la soglia è di 5 immobili, che potrebbe scendere a 3.

In accordo con la Lega, Forza Italia continua a chiedere di bloccare l’aumento della cedolare secca al 26% previsto dalla Manovra 2026, mantenendolo al 21% sul primo immobile.

Sulla questione delle banche, la maggioranza si divide in maniera ancora più netta, con Forza Italia che considera il capitolo chiuso e contro i nuovi aumenti, e la Lega che invece propone di portare l’Irap delle banche al 2,5%, con una franchigia di 500.000 euro per gli istituti più piccoli (attivi sotto i 30 miliardi).

Le altre misure in discussione sono:

  • l’estensione dell’iperammortamento;
  • il regime fiscale dei dividendi;
  • l’ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa;
  • la tassazione sull’oro da investimento;
  • le nuove assunzioni nelle forze dell’ordine e nei corpi militari.

Calendario della Manovra: le prossime tappe

Abbiamo già assistito a diverse fasi della Manovra 2026. Dopo la scadenza del 18 novembre per la definizione degli emendamenti, i prossimi passi sono:

  • dal 19 al 13-14 dicembre saranno in discussione gli emendamenti, con tanto di votazione in commissione;
  • il 15 dicembre il testo della manovra approda al Senato;
  • il 31 dicembre deve essere approvata alla Camera per evitare l’esercizio provvisorio.