L’Ue rinuncia al gas russo anche dopo la pace in Ucraina: “Mai più con Putin”

Il commissario europeo all'Energia Dan Jorgensen smentisce direttamente il ministro all'Ambiente Pichetto Fratin, escludendo che l'Ue possa tornare ad acquistare gas russo anche in caso di pace

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 26 Febbraio 2025 15:42

Il commissario europeo all’Energia Dan Jorgensen ha dichiarato che l’Ue non ha alcuna intenzione di tornare ad acquistare gas dalla Russia, nemmeno in caso di un accordo di pace in Ucraina. L’esatto opposto di quanto dichiarato dal ministro per l’ambiente Pichetto Fratin, che ha invece dato per certo il ritorno all’acquisto di grandi quantità di metano da Mosca.

Il prezzo del gas nel frattempo sta tornando a scendere, sia per le temperature in rialzo in tutta Europa, sia per i colloqui tra Ucraina e Stati Uniti che hanno portato a un accordo sui metalli critici che potrebbe garantire il supporto militare di Washington a Kyiv.

L’Ue non vuole più il gas russo

“In Europa siamo determinati a smettere di acquistare gas russo. Voglio essere estremamente chiaro: non possiamo più continuare ad acquistare gas e a fornire entrate per il forziere di guerra di Putin“. Chiara la posizione della Commissione europea sul gas russo, espressa da Dan Jorgensen.

L’Ue ha ridotto di molto l’acquisto di metano dalla Russia, soprattutto dopo la fine dell’accordo di Gazprom con l’Ucraina, che ha chiuso uno degli ultimi gasdotti che portava gas all’Europa centrale. I Paesi europei importano ancora quantità significative di gas dalla Russia, soprattutto via nave. Nel 2023 il metano di Mosca rappresentava l’8% delle importazioni via gasdotto e il 15% di quelle via nave.

Le dichiarazioni di Pichetto Fratin

Quanto dichiarato dal commissario europeo all’Energia è in diretta opposizione a quanto espresso dal ministro dell’Ambiente italiano, Gilberto Pichetto Fratin, soltanto una settimana fa.

Fatta la pace, si torna al gas russo. Se un accordo di pace c’è, a quel punto entra in gioco tutto. Mi rendo conto che è ancora difficile parlarne a guerra in corso, ma viene naturale pensare che si potrebbero riaprire molti tavoli, dalla ricostruzione dell’Ucraina alla riapertura degli scambi”, ha dichiarato il ministro, scatenando la reazione delle opposizioni.

L’attacco delle opposizioni

Le dichiarazioni del ministro hanno subito causato una reazione da parte delle opposizioni, che hanno accusato il Governo di voler abbandonare il supporto all’Ucraina.

“Pichetto Fratin non vede l’ora di tornare al gas russo? Un rompete le righe più sgangherato sull’Ucraina questo governo non lo poteva fare” ha dichiarato attraverso il proprio profilo X il senatore del Partito democratico Filippo Senesi. Il leader di Azione Carlo Calenda ha consigliato in maniera ironica al ministro dell’Ambiente di “andare a fare il servo sciocco di Putin”.

Il prezzo del gas è in calo

Nelle ultime settimane il prezzo del gas in Europa è tornato a calare, dopo i rialzi verificatisi tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Il 26 febbraio il prezzo è calato in una sola giornata del 3,5%, portando il costo al megawattora sotto i 43 euro. Due i fattori che hanno comportato questa riduzione:

  • In tutta Europa l’inverno sta finendo più rapidamente del previsto, con rialzi significativi delle temperature soprattutto nelle aree centrali del continente, solitamente molto fredde anche a marzo;
  • Ucraina e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo sui metalli critici che dovrebbe garantire a Kyiv il supporto degli Usa anche nel prossimo futuro.