A gennaio 2024 arrivano nuove “modifiche unilaterali di contratto” relativamente alle offerte telefoniche: dopo i rincari già messi in atto da alcuni operatori a dicembre 2023, il cerchio si chiude con le rimodulazioni tariffarie di altri esercenti, sia per la telefonia fissa che per quella mobile. Le nuove tariffe scatteranno in giorni differenti.
Tariffe telefoniche: scattano i rincari
Dall’1 gennaio Fastweb ha messo in atto fino a 4,49 euro di rincaro per alcuni utenti della rete fissa. Da metà mese sale di circa 2 euro al mese l’offerta di Vodafone. Rincari secondo le stesse modalità anche per Wind Tre, ma a partire da marzo. Vodafone ha già ritoccato le tariffe all’insù a metà dicembre. Tim a gennaio aveva alzato le tariffe di alcune utenze fisse, mentre da gennaio il costo della fattura cartacea passa da 3,90 a 4,95 euro. Il principale operatore virtuale italiano, PosteMobile, spinge all’insù l’offerta Casa Web: da 19,90 a 22,90 euro al mese.
In una stima di dicembre, Assoutenti ha quantificato un aumento medio di 60 euro per i nuclei familiari, a fronte di un aumento totale di circa 770 milioni di euro.
Rincari telefonia mobile e fissa: cosa fare
In genere i rincari vengono annunciati per tempo via sms, mail o tramite un messaggio nell’area privata sul portale del proprio operatore.
In caso non si voglia sottostare alla “proposta di modifica unilaterale del contratto”, si può semplicemente recedere dal contratto senza penali per passare ad altro operatore. Le compagnie telefoniche nella maggior parte dei casi non premiano la fedeltà dei clienti con sconti o tariffe convenienti. Invece accolgono con offerte promozionali i clienti delusi in fuga dalla concorrenza. Cambiare periodicamente operatore può dunque avere la sua convenienza.
Ma attenzione: il passaggio a nuovo operatore può talvolta comprendere spese extra come il costo d’attivazione della sim. Vanno poi considerati i tempi di attivazione e il fastidio di dover stipulare un nuovo contratto e cambiare Sim.
Calano i ricavi nelle telecomunicazioni
Il piatto piange, gli operatori di rete stringono la cinghia e la situazione si riverbera sul portafoglio dei clienti: secondo i dati Asstel (Associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta la filiera delle telecomunicazioni) nel 2022 il saldo di cassa è stato per la prima volta negativo, a meno 3,8 miliardi.
Le prospettive per il consuntivo 2023 non sembrano rosee. I rincari sono solo parte della strategia, insieme alla cessione di infrastrutture e ad eventuali fusioni aziendali.
I rincari del 2024
Quelli della telefonia non sono gli unici rincari che dovranno essere affrontati dagli italiani. Tutto aumenterà nel corso del 2024, dagli alimentari alle assicurazioni, dalla benzina al costo dei biglietti aerei, dalle tariffe autostradali alle già citate tariffe telefoniche.
Tutto, insomma, segue il trend dei costanti rialzi già vissuto nel corso del 2023 che ha visto una tregua solo sul finire dell’anno. Ma la tregua pare purtroppo già finita. Secondo il Codacons la media dei rincari sarà di 974 euro a nucleo familiare nel 2024.