Taffo contro “Israele smemorato” sui social: critiche all’agenzia funebre dal fatturato record

Non solo funerali, ma anche post irriverenti che spesso creano polemica a Taffo: ecco l'ira dei social sull'agenzia funebre dai guadagni record

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Una bufera social si è abbattuta su Taffo, l’agenzia funebre più famosa d’Italia che con post ironici sul web è diventata una vera e propria star di Internet. Dopo aver condiviso numerose campagne social irriverenti e al limite, quella che ha fatto infuriare i social riguarda il Giorno della Memoria, con l’agenzia che ha puntato il dito contro Israele per quanto sta avvenendo sulla Striscia di Gaza. E il messaggio, malgrado avesse l’obiettivo di sensibilizzare, ha alzato un polverone contro la pagina della ditta funebre.

Il post contro “Israele smemorato”

L’agenzia funebre più famosa d’Italia, se non addirittura nel mondo, continua a far parlare di sé. Dopo aver pubblicato migliaia di post social cavalcando i trend che il web, o la vita quotidiana offriva, nel Giorno della Memoria Taffo ha deciso di svestire i panni ironici per cercare di sensibilizzare su quanto sta accadendo sulla Striscia di Gaza, dove Israele e Hamas stanno combattendo provocando migliaia di morti ogni giorno.

Vittime militari, ma anche e soprattutto civili, col numero dei decessi tra gli abitanti della zona che cresce a vista d’occhio giorno dopo giorno. E proprio nel post dedicato alla Memoria, Taffo ha pubblicato un’immagine in cui campeggia chiaro un messaggio contro Israele. “Sembra che Israele sia smemorato”, le parole.

Ma non solo, perché a corredo della foto l’agenzia ha lasciato un monito, parole che lasciano il segno nei lettori dei social: “Se il post non fa ridere come al solito, domandiamoci perché. A Gaza esistono più di 2 milioni di persone e il bilancio delle vittime dall’inizio della guerra è già salito a +21.320 morti mentre i feriti sono oltre 55mila”.

“Il 70% delle vittime, secondo l’Onu, sono donne o bambini. Per noi i morti sono tutti uguali” evidenzia l’agenzia.

E Alessandro Taffo, responsabile commerciale dell’agenzia funebre, ha tentato di spiegare la natura del post sulla situazione a Israele ad Adnkronos: “Spesso si generalizza sui disastri a livello politico, mondiale, andiamo a sminuire quanto accade attualmente. Parliamo del passato, ma non guardiamo in faccia la realtà del presente, come quello che sta accadendo in questo momento”.

Parole che comunque non hanno evitato l’attacco degli utenti a Taffo. Alcuni scrivono: “Ma come si fa a essere così inappropriati e volgari insieme”. C’è chi ha criticato l’agenzia: “Non fa ridere ed è un messaggio sbagliato e pericoloso che alimenta il crescente antisemitismo“.

Un’agenzia funebre dal fatturato record

Ma quello pubblicato il 26 gennaio non è altro che l’ultimo di una serie di post che con il tema funebre hanno poco a che fare. O per meglio dire non è di certo la prima attività alla quale un’agenzia funebre dovrebbe pensare. Eppure in Taffo tutto è diverso, perché l’agenzia è stata capace di andare oltre il proprio prodotto principale, dedicandosi ai social diventando star.

Post irriverenti, trend cavalcati alla perfezione e qualche polemica, perché Taffo è così: preciso e puntale quando succede qualcosa. E oltre al fatturato dall’attività principale come i servizi funebri, in cui l’agenzia è capace di assistere “in tutte le fasi del lutto seguendo una metodologia di lavoro brevettata e certificata”, tanto dei guadagni arrivano grazie ai social.

Sul proprio sito, infatti, c’è uno shop online con merchandising che va a ruba: dalle t-shirt alle felpe, passando per oggettistica varia. Un negozio che ha di certo un impatto interessante nei guadagni di Taffo.

Gli ultimi bilanci parlano infatti chiaro. Grazie ai social, il marketing di Taffo ha permesso all’agenzia funebre di volare. Nel 2018 il fatturato è stato di 4,5 milioni, cresciuto poi a 5,5 nel 2019 e 6,6 nel 2020. Nel 2021 i guadagni sono stati stabili, ma è nel 2022 che è arrivato il vero e proprio boom con l’anno chiuso con 7,5 milioni di fatturato.

E partendo da un settore tradizionalmente serio e cupo, Taffo è riuscita a differenziarsi, rendendo divertente ciò che di solito è considerato triste.