Superbonus, da sismabonus a case popolari: Governo studia correzioni a decreto 

Ecco cosa potrebbe cambiare. Ieri, intanto, l'Istat ha certificato l'impatto della misura sui conti pubblici: peggiora rapporto deficit-PIL 

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

L’impatto del Superbonus sui conti pubblici è stato messo ieri nero su bianco dall’Istat che di fatto ha servito un assist d’oro al Governo che, lo scorso 16 febbraio, ha scelto di intervenire su una misura considerata “pericolosa” per le casse dello Stato.

Peggiora rapporto deficit-PIL

Dai dati che l’Istituto di statistica ha diffuso ieri  emerge l’impatto sul 2021 (anno chiuso con il deficit al 9%) e soprattutto sul 2022, che rispetto alle stime del 5,6%, fa registrare un deficit dell’8%. Considerando lo stop alle cessioni e la nuova classificazione statistica, nel 2023 e negli anni a seguire, il peso sull’indebitamento dovrebbe essere decisamente inferiore, lasciando più spazio di manovra per eventuali altri interventi di politica economica.

I numeri ISTAT

“Il governo con trasparenza, coerenza e responsabilità è impegnato ad assicurare un’uscita sostenibile da misure non replicabili nelle medesime forme”. Lo scrive in una nota il MEF prendendo atto delle decisioni degli istituti di statistica indipendenti che mettono un punto fermo sulla vicenda contabile, i riflessi sul bilancio dei bonus edilizi e delle cessioni dei crediti introdotti a decorrere dal 2020. “La correzione delle norme sui bonus edilizi è stato l’indispensabile presupposto a tutela dei conti pubblici per il 2023, invertendo una tendenza negativa certificata oggi dall’Istat”, spiega il ministero. ”

“I pareri di Istat e Eurostat hanno chiarito una volta per tutte che i crediti derivanti dai bonus edilizi sono già stati contabilizzati nel bilancio dello Stato e quindi, come sosteniamo da tempo, possono e devono essere pagati subito alle famiglie e alle imprese dell’edilizia”. È il commento della Presidente Ance, Federica Brancaccio, alle comunicazioni fornite oggi dagli istituti di statistica.

Da sismabonus a case popolari, Governo a lavoro

Nel frattempo, Andrea de Bertoldi (Fdi) , relatore del provvedimento alla Camera, ha fatto sapere che maggioranza e governo sono a lavoro, impegnati per  dare risposte su alcuni aspetti del decreto legge che, di fatto, ha bloccato il superbonus e le sue costose – cessioni dei crediti, aprendo ad una situazione “esplosiva”.

“Siamo ascoltando le parti in causa, abbiamo rilevato delle problematicità, come quella della cosiddetta edilizia libera: il cittadino che ha non fatto il 110% ma ha cambiato i serramenti o la caldaia sfruttando il bonus 50% con il decreto, così come è scritto, potrebbe incontrare delle difficoltà”, ha detto intervenendo allo Sportello Superbonus del Il Sole 24 Ore.

“Risposte confortanti” sono state annunciate da de Bertoldi anche sul fronte degli interventi legati al sismabonus.  Spiraglio anche per case popolari e onlus per andare incontro a chi “non avendo capacità fiscale avrebbe maggiori problemi dall’applicazione di questo decreto. Stiamo studiando per trovare le coperture”, ha assicurato Bertoldi.