Stellantis annuncia la piena operatività in Italia dal 2030: i piani di Tavares

Stellantis annuncia che raggiungerà la piena operatività in Italia a partire dal 2030: rimangono problemi sul costo dell'energia

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ha annunciato che gli stabilimenti italiani raggiungeranno la piena operatività nel 2030 secondo i piani attuali dell’azienda. Dopo i primi annunci di investimenti sui motori ibridi per Melfi e Mirafiori, il Ceo ha ribadito la volontà del gruppo di continuare ad investire nel Paese.

Tavares è però stato anche molto deciso nel contestare parte delle misure dell’Unione europea per quanto riguarda l’interruzione della vendita di auto con motori a combustione entro il 2035. Il calo del mercato delle auto elettriche avvenuto negli ultimi mesi ha messo in difficoltà molte aziende europee lasciando spazio all’inserimento di marchi cinesi. Per l’amministratore delegato però, i dazi non sono la soluzione.

Stellantis: piena operatività in Italia dal 2030

Carlos Tavares, l’amministratore delegato di Stellantis, ha parlato dallo stabilimento di Melfi dei prossimi passi che il gruppo, che controlla i più grandi e importanti marchi automobilistici italiani, ha intenzione di fare nel nostro Paese. Di recente l’azienda ha annunciato la produzione di 500 ibrida e Jeep Compass ibrida negli impianti di Mirafiori e Melfi rispettivamente, rilanciando le prospettive produttive.

“Durante gli incontri con i sindacati, anche nello stabilimento di Melfi, mi è stato chiesto di parlare delle prospettive delle fabbriche italiane. Ho assicurato loro che ci sarà piena operatività in tutti i siti. Per gli stabilimenti italiani al 2030 vedo una piena capacità, con la possibilità di lavorare su 15 turni settimanali” ha dichiarato Tavares, confermando però che gli investimenti in Italia comportano ancora alcune difficoltà.

Su tutte, la principale è il costo dell’energia. La carenza di materie prime e l’assenza di una produzione interna di energia stabile che non dipenda dalle importazioni, si unisce alla variabilità dell’output delle rinnovabili creando un’instabilità che pesa su tutta la manifattura italiana. Nella classifica europea per i prezzi dell’energia l’Italia è quinta.

I problemi del mercato dell’elettrico

Tavares ha però anche sottolineato i problemi che riguardano al momento il mercato dell’auto, soprattutto quello dell’elettrico. Stellantis ha infatti rallentato gli investimenti in una joint venture con Mercedes, Acc, per produrre batterie. Il Ceo del gruppo ha sottolineato anche le debolezze delle imprese europee, imputando alla scelta dell’Ue di vietare la vendita di motori a combustione entro il 2035 alcuni degli effetti che si sono visto di recente sull’interno comparto.

L’Europa ha generato un forte disagio nell’industria automobilistica imponendo lo stop ai motori endotermici e rendendola vulnerabile, ora i player si stanno muovendo per affrontare questa sfida e questo produce una serie di effetti a cascata, indotti dalla transizione così come è stata regolamentata dalla Commissione europea. Il problema è che l’Europa pensa di dover correggere una situazione del mercato e una debolezza industriale indotta però da un’azione della stessa Europa, questo è il paradosso e questo resta il problema principale” ha dichiarato Tavares.

Sull’output produttivo degli stabilimenti italiani, l’amministratore delegato di Stellantis ha chiarito che l’obiettivo del milione di veicoli all’anno sarà raggiunto quando ci saranno “Un milione di clienti”, sottolineando un’altra volta il legame tra l’andamento del mercato e gli investimenti. In questo ambito Tavares è tornato anche sugli incentivi per le auto elettriche, andati esauriti in nove ore, sostenendo che sarebbe successo qualcosa di strano.