Stellantis, su cessione di Comau il Governo valuterebbe una multa da 5 miliardi per mancata notifica

Il Governo starebbe valutando una maxi multa nei confronti di Stellantis per la mancata notifica alla commissione del Golden power per la vendita della maggioranza di Comau

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Prima l’ipotesi di utilizzo del Golden power, adesso l’eventualità di una maxi multa da 5 miliardi di euro. Il Governo, tramite il Mimit, starebbe valutando il da farsi sulla cessione della quota di maggioranza di Comau, eccellenza nella produzione di robot e sistemi di automazione, da parte di Stellantis. L’operazione potrebbe costare alla casa automobilistica una sanzione salata per non aver notificato la vendita al fondo statunitense One Equity Partners.

L’ipotesi della multa

Secondo quanto riferisce il quotidiano La Verità, poche ore dopo l’annuncio della cessione il ministero delle Imprese del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, ha fatto sapere che valuterà l’applicabilità del Golden Power aprendo un dossier “che potrebbe anche chiudersi con una multa nei confronti di Stellantis fino al 3% del fatturato“. Una cifra, stando alle stime, pari a 5 miliardi di euro.

Il gruppo automobilistico non avrebbe notificato l’operazione alla commissione del Golden power, che proprio in forza dei suoi compiti ha il potere di verificare le operazioni di cessione relative alle imprese strategiche per il Paese, come può essere appunto Comau, un’eccellenza italiana che ha rivoluzionato le catene di montaggio inventando il robot idraulico e lanciando il sistema laser.

“Si stanno svolgendo le valutazioni in ordine all’applicabilità della disciplina del Golden power in merito alla cessione della maggioranza di Comau da parte di Stellantis” è la nota diffusa dal Mimit guidato da in seguito alla notizia resa nota dal colosso dell’automotive.

Come sottolineato dal Corriere della Sera, l’ipotesi di una multa potrebbe rappresentare l’ultima carta messa sul tavolo dal Mimit come opzione estrema, ma al momento non sarebbe da scartare.

“A consigliare Stellantis che fino a ieri sera non aveva inviato alcuna notifica – scrive ancora La Verità sulle sue colonne – è un avvocato noto anche per il suo cognome. Giulio Napolitano, figlio dell’ex presidente della Repubblica, collabora con lo studio Chiomenti ed è appassionato ai temi del Golden Power, di solito attinenti a operazioni con sguardo in Asia e in Cina. I prossimi giorni saranno fondamentali per dare un esatto perimetro sia all’operazione sia agli obblighi”.

La cessione di Comau

Come spiegato nella nota diffusa dal gruppo, l’operazione di spin off di Comau rientrava già nell’accordo strategico che ha portato alla fusione tra le ex Fca e Groupe Psa e alla nascita di Stellantis, nel gennaio 2021.

In seguito alla cessione, il fondo americano Oep sarà l’azionista di maggioranza di Comau mentre Stellantis rimarrà un azionista di minoranza attivo, con il presidente esecutivo Alessandro Nasi e il ceo Pietro Gorlier che manterranno le cariche come il resto del management.

Le condizioni finanziarie dell’operazione privata non sono state divulgate ma, stando a quanto riferito, con la nuova proprietà “Comau avrà accesso a fondi aggiuntivi che le consentiranno di rafforzare e ampliare le sue radici italiane e di accrescere le proprie competenze in diversi settori”.

“Negli ultimi 50 anni, Comau è diventata leader nel campo delle soluzioni di automazione – è stato il commento del ceo di Stellantis, Carlos Tavares – Questa operazione ha lo scopo di aiutare Comau a raggiungere la propria autonomia e rafforzare ulteriormente il suo successo a vantaggio di tutti i suoi stakeholder, in particolare i suoi dipendenti e i suoi clienti. Offre inoltre a Stellantis la possibilità di concentrarsi sulle attività del suo core business in Europa”.