Stellantis citato in giudizio, azionisti Usa fanno causa per truffa dopo risultati pessimi

Stellantis è stato accusato di truffa dagli azioni Usa. A rischio non solo la produzione dopo i pessimi risultati

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 16 Agosto 2024 16:48

Stellantis è stato denunciato per truffa. Ma cosa è successo? Dopo una crescita iniziale promettente, il 2024 ha portato diverse problematiche. Un gruppo di azionisti statunitensi ha quindi avviato un’azione legale contro la società, accusandola di aver manipolato informazioni per mantenere artificialmente alto il prezzo delle azioni. L’amministratore delegato Carlos Tavares e la direttrice finanziaria Natalie Knight sono tra gli imputati.

Chi ha fatto causa a Stellantis?

Un gruppo di azionisti statunitensi ha citato in giudizio Stellantis. L’accusa per la casa automobilistica è di inganno e manipolazione delle informazioni finanziarie. Gli azionisti ritengono quindi di essere stati truffati dalla società.

La causa è stata presentata al tribunale federale di Manhattan e si concentra su presunte pratiche ingannevoli adottate da Stellantis, che avrebbero nascosto informazioni critiche riguardanti l’aumento delle scorte e altre debolezze interne. Questi aspetti, secondo gli azionisti, sono stati volutamente omessi o minimizzati per mantenere alto il valore delle azioni fino a quando la verità non è emersa pubblicamente.

Chi sono gli indagati?

La causa non coinvolge solo Stellantis come entità aziendale, ma anche due delle sue figure chiave: l’amministratore delegato Carlos Tavares e la direttrice finanziaria Natalie Knight. Gli azionisti sostengono che entrambi abbiano contribuito attivamente a gonfiare artificialmente il prezzo delle azioni della società per gran parte del 2024.

Questo sarebbe stato fatto attraverso dichiarazioni “estremamente positive” sugli inventari, sui nuovi prodotti e sui margini operativi, che avrebbero dipinto un quadro finanziario molto più roseo di quanto fosse in realtà. Le accuse mosse contro Tavares e Knight sono gravi (simili a quelle mosse contro Apple in Cina), poiché implicano una manipolazione deliberata delle informazioni per ingannare gli investitori e il mercato.

Secondo la denuncia, la situazione è precipitata il 25 luglio 2024, quando Stellantis ha comunicato i risultati finanziari del primo semestre dell’anno. In quell’occasione, è emerso un calo del 40% nell’utile operativo rettificato, che si è attestato a 8,46 miliardi di euro, al di sotto delle previsioni degli analisti di 8,85 miliardi di euro. La rivelazione ha portato a un crollo del valore delle azioni della società, che nei due giorni successivi hanno perso il 9,9% del loro valore, scendendo a 17,66 dollari per azione.

Attualmente, le azioni viaggiano intorno ai 16 dollari, segnando un calo complessivo del 45% rispetto ai massimi di fine marzo, quando avevano raggiunto i 29 dollari per azione.

Perché si parla di “truffa”?

L’accusa di truffa si basa sull’idea che Stellantis abbia deliberatamente manipolato le informazioni finanziarie per nascondere le debolezze della sua performance operativa. Gli azionisti sostengono che la società ha presentato valutazioni eccessivamente ottimistiche per ingannare il mercato e mantenere alto il valore delle azioni. Quando la verità è emersa, con la pubblicazione dei risultati finanziari del 25 luglio, gli investitori hanno subito ingenti perdite. La denuncia presentata dagli azionisti, che copre il periodo dal 15 febbraio al 24 luglio 2024, chiede un risarcimento danni non specificato.

La situazione è stata ulteriormente complicata dall’annuncio di Carlos Tavares, che ha dichiarato di essere pronto a cedere i marchi non performanti della società. Natalie Knight, da parte sua, ha sottolineato la necessità di “azioni decisive per affrontare le sfide operative” in Nord America, suggerendo una riduzione della produzione e dei prezzi per alcuni veicoli del gruppo. Tali dichiarazioni hanno contribuito a peggiorare il sentiment degli investitori, già scossi dai risultati finanziari deludenti.

Cosa succede ora? La risposta di Stellantis

La causa legale intentata dagli azionisti rappresenta una minaccia significativa per Stellantis, sia dal punto di vista legale che finanziario. Il coinvolgimento diretto di Tavares e Knight nella vicenda potrebbe avere ripercussioni gravi non solo per la leadership aziendale, ma anche per l’intera struttura di gestione della società. Le accuse di manipolazione e truffa rischiano di erodere ulteriormente la fiducia degli investitori e di danneggiare la reputazione di Stellantis sul mercato globale.

Inoltre, lo studio legale Levi & Korsinsky di New York ha lanciato un alert per i soci danneggiati dalle perdite borsistiche, avvertendoli che hanno tempo fino a metà ottobre per unirsi alla class action contro Stellantis. Lo studio punta a essere nominato “querelante principale” nella causa, il che potrebbe ampliare la portata del caso e aumentare le richieste di risarcimento nei confronti della società.

In risposta a queste accuse, Stellantis ha definito la causa “priva di fondamento” e ha affermato che l’azienda intende difendersi. Le difficoltà finanziarie non sono l’unico problema che l’azienda deve affrontare. La settimana scorsa, Stellantis ha annunciato 2.450 esuberi nello stabilimento di assemblaggio di camion a Detroit, dove la produzione del pickup Ram 1500 Classic sta per essere interrotta. Questo annuncio, combinato con il calo delle vendite e le pressioni legali, rappresenta un ostacolo piuttosto imponente.

Guardando all’Italia, la produzione sta vivendo un momento critico. Il crollo della produzione, pari al 25,2% rispetto al 2023, ha messo in evidenza le difficoltà che l’azienda sta affrontando a livello globale. Stabilimenti come quelli di Mirafiori e Melfi (che sono stati chiusi per un periodo a inizio 2024) stanno attraversando una fase di “profondo rosso”, con una riduzione significativa della produzione e delle prospettive di crescita.