Il Decreto Milleproroghe spalanca una porta a chi si è visto sfuggire la Rottamazione quater per mancati pagamenti fino al 31 dicembre 2024. Un’occasione da cogliere per chi vuole rimettersi in carreggiata con il fisco, ma senza gli oneri aggiuntivi che trasformano il debito in una voragine.
Per riagganciarsi al piano agevolato, basterà inoltrare una nuova richiesta entro il 30 aprile 2025, senza perdere tempo tra mille cavilli burocratici.
Domanda e scadenze per la Rottamazione Quater
Il provvedimento si applica esclusivamente ai debiti già segnalati nelle richieste precedenti. Chi si è trovato fuori dai giochi per mancati o tardivi pagamenti ha ora una seconda chance, a patto di presentare una dichiarazione telematica. L’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione la procedura digitale entro venti giorni dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale.
All’interno della dichiarazione, il contribuente potrà scegliere il numero di rate, con un tetto massimo di dieci.
Rate e modalità di pagamento per la Rottamazione Quater
Il pagamento potrà avvenire:
- in un’unica soluzione, da versare entro il 31 luglio 2025, per chi vuole togliersi subito il pensiero;
- in un massimo di dieci rate, tutte dello stesso importo. Le prime due dovranno essere pagate entro il 31 luglio e il 30 novembre 2025. Le successive avranno scadenza fissa nei mesi di febbraio, maggio, luglio e novembre del 2026 e del 2027.
Sul conto finale peserà un interesse del 2% annuo, calcolato dal 1° novembre 2023. L’Agenzia delle Entrate non tarderà a far sapere l’ammontare esatto da versare: entro il 30 giugno 2025 invierà il conto dettagliato, con le rate ben scandite.
Attenzione, perché le dilazioni di pagamento già concesse non varranno più a partire dal 31 luglio 2025. Insomma, o si rientra nei ranghi o si resta fuori del tutto.
Riammissione per chi non ha mai versato una rata
Un cambio di rotta per chi aveva aderito alla Rottamazione quater ma non ha mai versato nulla. Con l’emendamento al Milleproroghe, questi contribuenti possono finalmente regolarizzare la loro posizione senza aspettare nuove leggi o provvedimenti tampone. Una finestra che permette di saldare il debito e rientrare nel piano agevolato senza ulteriori complicazioni.
Non è un nuovo giro di giostra per chi non ha mai fatto richiesta, ma un salvagente per chi ha accumulato debiti fino al 31 dicembre 2024 e ora ha una chance per evitarne il tracollo. Chi invece decide di ignorare anche questa finestra si troverà fuori gioco dal 5 marzo 2025, senza più alcun paracadute fiscale.
Effetti della Rottamazione Quater su fermi e pignoramenti
La riammissione alla Rottamazione quater non è solo un’ancora di salvezza fiscale, ma cambia anche le carte in tavola per chi si trova nel mirino delle procedure esecutive. L’Agenzia delle Entrate bloccherà i fermi amministrativi sui veicoli, a patto che tutti i debiti rientrino nella richiesta di regolarizzazione. Stesso discorso per i pignoramenti: addio alle esecuzioni, purché l’asta pubblica non sia già arrivata al traguardo e i crediti pignorati non siano stati assegnati definitivamente.
Chi ha un’ipoteca da smaltire può chiedere una riduzione dell’importo garantito o liberare parzialmente alcuni beni, a patto di rientrare nei criteri stabiliti. Nessun trattamento di favore: le spese per queste operazioni restano interamente a carico del contribuente.
Esclusi dalla Rottamazione quater: chi resta fuori
Solo chi aveva già aderito alla Rottamazione quater potrà sfruttare questa seconda chiamata. Nessun colpo di spugna per chi continua a ignorare il calendario dei pagamenti. Chi si troverà ancora in ritardo sulle rate del 2025 resterà fuori senza possibilità di rientro.
Verso una nuova Rottamazione quinquies?
A Palazzo si discute già di una nuova sanatoria, l’ennesima, con una Rottamazione quinquies, dove batte il dente ferocemente la Lega. Il- Vice Ministro Leo lascia intendere che qualcosa potrebbe bollire in pentola, mentre il Ministro Giorgetti, con un silenzio che dice più di mille parole, non smentisce l’ipotesi. La partita è aperta, e chi spera in un altro giro di giostra fiscale sta alla finestra.