La lotta contro l’evasione fiscale in Italia punta sempre di più sulla tracciabilità dei pagamenti, spingendo verso l’uso dei pagamenti elettronici per ridurre il margine di manovra del contante non dichiarato. Nella Manovra 2025 sono previste nuove norme per intensificare il controllo sui pagamenti digitali, collegando per esempio i registratori di cassa telematici ai dispositivi di pagamento elettronici come i Pos. Le novità, che si affiancheranno alla crescente diffusione dei pagamenti elettronici, entreranno gradualmente in vigore nei prossimi due anni.
I dati delle transazioni elettroniche
L’uso dei pagamenti elettronici ha registrato una crescita notevole negli ultimi anni, soprattutto per gli acquisti di piccoli importi. Secondo i dati del circuito Pagobancomat, solo nei primi dieci mesi del 2024 si sono contate 131 milioni di transazioni nella fascia 0-5 euro, con un importo medio di 3,13 euro. Il numero non solo supera già il totale delle operazioni di tutto il 2023, ma rappresenta una crescita di sei volte rispetto al 2020.
Anche per le operazioni di valore compreso tra 0 e 50 euro – per le quali in genere non è richiesto il PIN – si osserva un incremento notevole: dai 634 milioni di pagamenti del 2020 si è passati a 1,4 miliardi solo da gennaio a ottobre 2024, con una proiezione di quasi 1,7 miliardi entro la fine dell’anno.
La tendenza verso il cashless è stata favorita anche dall’introduzione di sanzioni per gli esercenti che rifiutano l’uso del Pos, una misura adottata a metà 2022 che ha dato forza all’obbligo del Pos, stabilito già nel 2014 ma mai pienamente applicato.
Settori come tabaccherie, bar e negozi all’ingrosso hanno registrato i maggiori incrementi nell’uso del Pagobancomat rispetto al 2020. Per le tabaccherie, in particolare, l’uso del Pos ha beneficiato della rimozione della deroga alle sanzioni per la vendita di tabacchi e francobolli nel 2023. Al contrario, il contante resta prevalente in settori come i trasporti e i viaggi, che hanno resistito di più al passaggio al digitale, attirando però l’attenzione del disegno di legge di Bilancio per il potenziale di evasione ancora associato a questi pagamenti.
Le novità in arrivo sul Pos e i registratori di cassa
Una delle novità principali della Manovra 2025 riguarda l’obbligo, a partire dal 2026, di collegare i registratori di cassa telematici con i Pos e altri strumenti digitali. Il collegamento costante tra hardware e software di pagamento assicurerà che ogni transazione elettronica venga registrata e trasmessa automaticamente al Fisco, insieme ai corrispettivi giornalieri dell’esercente.
La Corte dei conti ha definito questa norma come una misura “molto opportuna” per arginare le frodi legate alla mancata emissione degli scontrini, pratica che persiste nonostante i pagamenti digitali. Con la trasmissione automatica, infatti, diventerà impossibile omettere volontariamente una transazione o dichiarare falsamente il metodo di pagamento come contante anziché elettronico.
Accanto alla trasparenza dei registratori di cassa, la legge introduce inoltre una disposizione per i pagamenti business-to-business (B2B): dal 2025 le imprese e i lavoratori autonomi potranno dedurre le spese di viaggio, vitto, alloggio e rappresentanza solo se queste sono pagate con strumenti tracciabili come carte, assegni o bonifici. La misura è simile al “bonifico parlante” già richiesto per alcune detrazioni, incoraggiando il contrasto d’interessi e spingendo gli utenti a chiedere sempre la ricevuta o lo scontrino.