Pietro Salini e l’importanza del Sud per l’Italia: il Ponte sullo Stretto è una priorità

Pietro Salini è certo del fatto che il Potne sullo Stretto si farà: di fondamentale importanza per il futuro dell'Italia

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pietro Salini è l’amministratore delegato di Webuild, società di costruzioni che è in possesso della maggioranza delle quote di Eurolink. Questo è il consorzio incaricato della costruzione del ponte sullo Stretto.

Il noto imprenditore è certo dell’enorme rilevanza per il Meridione del Ponte sullo Stretto. Promesso da anni, a partire da una famosa campagna elettorale di Silvio Berlusconi, è finito ora al centro delle ambizioni di Matteo Salvini.

L’attuale ministro per le Infrastruttura ha cambiato idea in merito a questa imponente struttura, che attende ancora la “prima pietra”. Continua a garantire che i lavori non soltanto inizieranno ma avranno anche una fine, rivoluzionando il mondo dei trasporti tra Calabria e Sicilia.

Il Ponte sullo Stretto è necessario

Pietro Salini non potrebbe essere più convinto di così in merito alla necessità di realizzare il Ponte sullo Stretto. Si tratta di un’opera di cui il Paese ha bisogno, ha spiegato. Certo del fatto che risulterà essere l’opera d’ingegneria più grande mai costruita nel settore dei ponti. L’Italia tutta potrà esserne fiera, sottolinea.

Proseguire su questo percorso porrà il Paese sul giusto percorso, spiega, ovvero divenire di fatto un hub strategico del Mediterraneo: “Sempre più centrale negli scambi globali, con investimenti in infrastrutture in grado di creare occupazione, competenze e attrazione di talenti”.

Guardare al domani vuol dire, inoltre, tenere in conto dell’importanza del Sud Italia. Per questo motivo, ha annunciato a inizio 2024, nei prossimi tre anni la sua Webuild assumerà 10mila persone in Italia, delle quali l’88% al Meridione.

Il Ponte sullo Stretto come una vetrina

Sulla carta il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un progetto quasi epico. Dovesse realizzarsi, come promesso nel corso degli anni più volte, risulterebbe essere un’opportunità cruciale per lo sviluppo economica dell’area meridionale del Paese. Non soltanto, dunque, una connessione fisica e, di fatto, un prevedibile elemento dal fascino turistico.

Intervistato da Ingenio, Pietro Salini si è così espresso: “Costruite il Ponte di Messina significa concludere un progetto dal valore di più di 100 miliardi di euro. Un investimento che va oltre la struttura fisica del ponte”.

Riuscire in questo intento consentirà, dice, di sfruttare pienamente quelle che sono le potenzialità inespresse della Sicilia, che vanta una vastità territoriale paragonabile a quella della Danimarca. Si sta realizzando il futuro dell’Italia. Di questo Salini è certo.

Dopo tante promesse, la concretizzazione di questo sogno potrebbe tramutarsi in una vetrina per il settore dell’ingegneria italiano. Le nostre competenze verrebbero mostrate al mondo intero, sottolineando come il Bel Paese sia anche terra d’innovazione.

“Questa è una sfida senza precedenti. Ci aiuterà anche la nostra esperienza nella realizzazione di un viadotto sul Danubio. Un modello in scala del Ponte di Messina che ci ha consentito di anticipare alcune delle problematiche e delle sfide tecniche che troveremo nell’opera di connessione tra Calabria e Sicilia. Spero sinceramente che l’intera industria italiana possa collaborare e unirsi in questo progetto storico che cambierà il volto della nostra nazione”.