Mercedes, la Cina taglia gli acquisti e il titolo crolla in Borsa: la situazione

La Cina compra meno veicoli e Mercedes-Benz è costretta a rivedere al ribasso le proprie stime di crescita. Altro duro colpo al settore dell'auto tedesca dopo i casi Bmw e Audi-Volkswagen

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 20 Settembre 2024 14:10

Il settore dell’automotive made in Germany continua a vivere il suo momento peggiore: dopo i casi Audi e Volkswagen legati a pesanti licenziamenti e dopo il caso Bmw correlato a massicci richiami, ora è Mercedes-Benz a tribolare per via del taglio delle stime di vendita verso la Cina, da tempo principale mercato di sbocco per l’azienda di Stoccarda. Mercedes-Benz ha tagliato le stime per il 2024 in seguito alla contrazione delle compravendite. I rendimenti rettificati nella principale divisione auto del gruppo calano dunque tra il 7,5% e l’8,5%, mentre prima erano stimati fra il 10% e l’11%.

Calano le stime per Mercedes-Benz

Le azioni Mercedes hanno immediatamente risentito del contraccolpo, perdendo il 7,7% alla Borsa di Francoforte.

Per Mercedes il mercato cinese si è raffreddato soprattutto relativamente ai modelli più costosi, come la Classe S e le berline Maybach.

Per una delle aziende fiore all’occhiello dell’automotive europea si tratta della seconda revisione al ribasso, nel giro di due mesi, delle previsioni sui ricavi.

Ora l’Ebit del gruppo, l’utile operativo, viene considerato “significativamente inferiore” a quello 2023 che si era assestato a quota 19,7 miliardi di euro. Precedentemente Mercedes aveva previsto solo un calo “leggero” rispetto al 2023. Secondo gli analisti di Lseg, l’Ebit Mercedes-Benz del 2024 potrebbe attestarsi a quota 15,83 miliardi di euro.

“Nel complesso – avvisa Mercedes – si prevede che il mix delle vendite nella seconda metà del 2024 rimarrà invariato rispetto alla prima metà e quindi più debole di quanto inizialmente previsto”. Nella seconda metà del 2024 si registreranno inoltre “aggiustamenti di valutazione” con prezzi “dinamici” che avranno un impatto sui profitti. Le emozioni forti per gli azionisti, dunque, potrebbero non essere ancora finite. “Ciò implica un ritorno sulle vendite rettificato previsto di circa il 6% per la seconda metà dell’anno. Gli aggiustamenti di valutazione dovrebbero avere un impatto di circa 1 punto percentuale nella seconda metà di quest’anno”, scrive Mercedes in un comunicato. Il ritorno sulle vendite rettificato previsto per Mercedes-Benz Vans rimane invariato al 14%-15%, mentre il ritorno sul capitale proprio rettificato previsto per Mercedes-Benz Mobility rimane all’8,5%-9,5%.

Il caso Bmw

Come è noto, tutto il settore dell’auto tedesca affronta momenti complicati. Bmw ha aperto la giornata del 20 settembre con un ribasso in Borsa del -3,91% sui valori precedenti. Bmw ha abbassato le stime sui risultati del 2024 a causa di un difetto nel sistema frenante integrato (Ibs). La scoperta ha portato al richiamo, e alla sospensione delle consegne, di 1,5 milioni di veicoli. I costi aggiuntivi stimati ammontano a oltre 100 milioni di euro. Ad agosto Bmw aveva richiamato 1,2 milioni di veicoli in Cina per un difetto degli airbag.

Volkswagen in crisi

Anche Volkswagen e la controllata Audi si trovano ad affrontare momenti complicati. Nell’impianto Audi di Bruxelles è stata fermata la produzione a causa del calo nelle vendite. Immediate le proteste degli operai che sono scesi in piazza per manifestare.

E in Volkswagen la crisi ha persuaso la dirigenza dell’ineluttabilità di soluzioni drastiche e dolorose: viene dato per certo il taglio di circa 15.000 dipendenti e la chiusura di alcuni stabilimenti. Chiuderanno i battenti 2 fabbriche in Germania, ma il numero degli impianti tagliati potrebbe anche aumentare.