Mercati azionari: un 2025 tra crescita economica, rischi ed opportunità

L'analisi della Strategy Unit di Pictet Asset Management

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Redazione

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Pubblicato: 26 Gennaio 2025 10:09

Gli ultimi mesi del 2024 sono stati complessi, in sintonia con il resto dell’anno, con i mercati azionari che hanno dovuto far fronte ad un dicembre volatile, ma che hanno comunque registrato guadagni massicci sui 12 mesi. In valuta locale, le azioni hanno perso lo 0,5% nel mese, ma hanno guadagnato il 22% sull’anno. “Guardando al 2025, pur tenendo sotto controllo i numerosi rischi che potrebbero turbare i mercati azionari nei primi mesi del 2025, continuiamo a sovrappesare le azioni e a sottopesare la liquidità, rimanendo neutrali sulle obbligazioni”, ha sottolineato un’analisi della Strategy Unit di Pictet Asset Management.

 

Ottimismo per gli Usa

Secondo lo studio, le condizioni economiche rimarranno favorevoli, sostenendo i profitti delle aziende nei prossimi mesi. “Particolarmente incoraggiante è l’avvio del percorso di allentamento monetario da parte delle banche centrali, mentre gli indicatori economici anticipatori sono per lo più in territorio positivo – prosegue l’analisi –. A nostro parere, la combinazione di tassi in calo e crescita del PIL più alta si verifica solo il 10% delle volte ed è sempre positiva per il comparto azionario. Un altro fattore incoraggiante è che l’economia statunitense sembra destinata ad un atterraggio morbido, evitando il brusco rallentamento temuto da parecchi investitori. Ci aspettiamo che nel corso del 2025 la crescita del PIL si ridurrà costantemente verso il tasso potenziale a lungo termine pari al 2% annuo. Un simile scenario prevederebbe inoltre una riduzione dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve meno aggressiva di quanto attualmente previsto dal mercato; un ulteriore taglio di almeno 25 punti base sembra improbabile”.

 

La situazione in Europa

Le condizioni economiche in Europa appaiono meno incoraggianti, anche perché gli sconvolgimenti politici in Germania e Francia stanno pesando sul sentiment di imprese e consumatori. “A sostenere la crescita nella regione sarà però la riduzione dei tassi d’interesse: prevediamo, infatti, che la Banca Centrale Europea li porterà attorno all’1,75%, se non addirittura al di sotto, nei prossimi mesi”, hanno previsto gli analisti di Pictet Asset Management.

 

Titoli Usa

Lo studio non ignora però il capitolo valutazioni. “Con valutazioni pari a circa 22 volte gli utili a termine, il 15% in più rispetto alle nostre stime di fair value dell’intero ciclo, le azioni statunitensi appaiono particolarmente costose. Lo stesso vale per i titoli ciclici, soprattutto rispetto ai settori difensivi. Gli indicatori tecnici, invece, sono positivi per le asset class più rischiose”, si legge nell’analisi. “Con i titoli azionari che offrono un rendimento azionario del 18%, la dinamica di crescita degli utili societari che rimane solida, un’economia interna resiliente ed un miglioramento del sentiment prima dell’insediamento di Trump, i segnali rimangono positivi. Tuttavia – hanno sottolineato –, le valutazioni elevate suggeriscono che il margine di guadagno aggiuntivo sarà più basso in assenza di un’impennata della crescita economica statunitense, derivante da un aumento della produzione reale e della produttività. L’elevata concentrazione di guadagni in una manciata di titoli azionari è un motivo di preoccupazione ma, nel complesso, riteniamo che ci sia una probabile ed ulteriore possibilità di rialzo del 10% per il mercato USA prima che la prospettiva di una correzione significativa diventi una preoccupazione fondata”.