Dopo una pausa estiva, la macchina della Manovra economica riparte. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, fa il suo rientro oggi al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dove inizieranno le prime analisi tecniche post vacanze in vista della presentazione del Piano strutturale di bilancio, che sostituirà la Nadef.
La scadenza fissata è il 20 settembre. Il tema del bilancio sarà inoltre al centro del vertice di maggioranza previsto per venerdì 30 agosto, quando si cercherà di mettere a punto le strategie per affrontare le urgenze economiche che l’Italia dovrà gestire nei prossimi mesi.
Dove trovare le coperture? Le possibili soluzioni
Sul fronte delle coperture finanziarie, l’attenzione si concentra su diverse opzioni. Tra queste, il governo punta sulla spending review, sulla reintroduzione di fondi derivanti da misure cancellate come l’Ace, e su nuove entrate fiscali. Tra le proposte più interessanti c’è quella di un concordato biennale rivolto a 2,7 milioni di autonomi e imprese, con l’obiettivo di ottenere un gettito di circa 2 miliardi di euro. Chi aderisce, potrà dichiarare i redditi del 2024 e 2025 con la garanzia di essere escluso dai controlli fiscali.
Tuttavia, secondo fonti parlamentari riportate dal Sole24Ore, alcuni osservatori ritengono che questa previsione potrebbe rivelarsi troppo ambiziosa. Circa un milione di contribuenti coinvolti nel concordato presentano infatti un indice di affidabilità fiscale inferiore alle attese, il che potrebbe ridurre la loro partecipazione entro la scadenza del 31 ottobre.
Un’altra entrata importante arriverà dal pagamento delle ultime rate della rottamazione quater, prorogata al 23 settembre. Solo più avanti sarà possibile avere un quadro più preciso sulle effettive risorse a disposizione, ma il governo sta già lavorando per definire i dettagli della Manovra.
Spese e risorse: un equilibrio delicato
Prima della pausa estiva, Giorgetti aveva già incontrato diversi membri del governo per iniziare a discutere dei tagli alla spesa pubblica. La questione delle risorse continua a essere una delle più complesse da affrontare. Quest’anno, la situazione appare particolarmente complicata: il ritorno delle regole europee impone all’Italia una riduzione del disavanzo strutturale dello 0,5% ogni anno per i prossimi sette anni, che tradotto in cifre significa circa 10 miliardi di euro all’anno.
Per garantire continuità alle misure della Manovra precedente e sostenere le spese obbligatorie, servirebbero oltre 20 miliardi di euro. Tra i costi principali, troviamo il taglio del cuneo fiscale che interessa 14 milioni di lavoratori e richiede circa 10,7 miliardi di euro, la riduzione delle aliquote Irpef, che ne costa altri 4, oltre ai fondi destinati alle zone economiche speciali per 1,9 miliardi di euro. A queste si aggiungono le spese per le missioni internazionali, che richiedono almeno 1 miliardo di euro, e le detassazioni legate al welfare aziendale e ai premi di produttività, per un totale di oltre 800 milioni di euro.
Le prossime scadenze per la Manovra
Entro il 20 ottobre, il governo dovrà presentare il Documento programmatico di bilancio, che verrà successivamente trasmesso a Bruxelles e al Parlamento. Solo dopo si entrerà nella fase finale, con la preparazione della Manovra vera e propria, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre. Il calendario, dunque, è serrato, ma la volontà di garantire stabilità finanziaria e sostegno alla crescita economica del Paese resta al centro delle priorità del governo.