La transizione ‘green’ imposta dall’Ue sulla mobilità di massa accusa un inevitabile stop a causa della guerra in Ucraina, che ha amplificato il problema della dipendenza energetica europea fino a costringere gli attori politici del vecchio continente a cercare forniture alternative alla Russia per il gas (Azerbaijan e Algeria in primis) e, come nel caso dell’Italia, a riaprire alcune centrali a carbone.
Nulla per cui fare marcia indietro, considerato che il passaggio a energie rinnovabili diverrà ancora più urgente una volta – si spera presto – riportata la calma sul fronte russo-ucraino. Nel campo dell’automotive, però, il nuovo paradigma potrebbe indurre a rallentare il passo dell’elettrificazione. A questo punto, anche guardando in prospettiva, diventa davvero arduo imporre alle case costruttrici di abbandonare i motori termici entro il 2035. Si tratterà probabilmente di una transizione da compiere in tempi più diluiti, che permettano di tenere insieme trasformazioni tecnologiche e posti di lavoro, e consentire un intervento più incisivo sulle infrastrutture di ricarica, ad oggi vero handicap dell’auto elettrica insieme ai costi.
Auto elettrica: il sondaggio che sorprende
In tutto ciò si inserisce l’annuale sondaggio della rivista inglese “Which?” (ripreso dal Daily Mail e tradotto da Dagospia) effettuato fra 48.000 possessori di auto britannici, sondaggio che riserva diverse sorprese. La prima è che, a detta dei clienti, le automobili elettriche hanno un’affidabilità inferiore rispetto a quelle termiche, benzina soprattutto. Una persona ogni tre (il 31%) tra chi possiede un’auto elettrica da quattro anni ha infatti segnalato almeno un guasto, una cifra che si riduce a una su cinque (il 19%) per le macchine a benzina.
I proprietari di veicoli elettrici restano in media senza auto per oltre cinque giorni durante la riparazione, mentre quelli dei veicoli a benzina solo tre. Le auto diesel sono risultate solo leggermente più affidabili delle elettriche, mentre maggiori garanzie si hanno dai motori benzina (classici o ibridi).
I guasti più comuni
I guasti più frequenti evidenziati dai possessori di auto elettriche riguardano il software, quindi non necessariamente legati al motore o alla batteria. E del resto è proprio il sistema operativo il vero e proprio centro nevralgico di un’automobile elettrica.
Tesla nel mirino
Ancora più sorprendente il dato che segnala Tesla, una delle poche case insieme a Polestar a produrre solo veicoli elettrici, come la più colpita da problemi di affidabilità e di qualità costruttiva dell’auto. E del resto l’azienda americana, in questo inizio di 2022, è stata costretta a richiamare ben quattro volte i propri veicoli per problemi tecnici.