Johnson & Johnson, accordo da 700 milioni di dollari per chiudere le cause sul talco con amianto

L’azienda ha bloccato la vendita di prodotti a base di talco solo l’anno scorso sostituendolo con l’amido di mais

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il gigante farmaceutico Johnson & Johnson degli Stati Uniti ha concordato di versare 700 milioni di dollari per porre fine alle accuse di aver truffato i consumatori riguardo alla sicurezza dei suoi prodotti in polvere di talco contenenti tracce di amianto, associato a vari casi di tumore. Questa informazione è stata divulgata dal procuratore generale di New York.

Borotalco Johnson & Johnson e i casi di cancro: ecco cosa è successo

La controversia riguarda migliaia di cause legali che accusano Johnson & Johnson di aver commercializzato talco contenente amianto, una sostanza cancerogena associata principalmente al cancro ovarico. Johnson & Johnson ha cercato di risolvere la questione tentando di dichiarare bancarotta una sua sussidiaria, ma i tribunali hanno respinto entrambi i tentativi.

L’intesa con 42 stati degli Stati Uniti e il Distretto di Columbia è parte della strategia di Johnson & Johnson per chiudere il caso senza ammettere alcuna colpa, nonostante il ritiro del prodotto dal mercato nordamericano nel 2020.

“Nessuna somma di denaro può annullare il dolore causato dai prodotti a base di talco di Johnson & Johnson, ma oggi le famiglie possono essere certe che l’azienda è ritenuta responsabile per il danno causato”, ha dichiarato in una nota il procuratore generale Letitia James. Lo Stato di New York riceverà 44 milioni di dollari dell’importo della transazione, che dovrà essere pagato in quattro rate nell’arco di tre anni.

Numerose azioni legali contro J&J sono state avviate da donne che affermano di aver contratto il cancro alle ovaie a causa dell’uso del borotalco Johnson, un tempo uno dei prodotti più diffusi dell’azienda, o di altri prodotti a base di talco. I prodotti incriminati sono stati rimossi dal mercato. Inoltre, lo scorso anno, il gruppo ha separato le sue attività nel settore della salute dei consumatori, creando un’azienda indipendente chiamata Kenvue, che commercializza una variante a base di amido di mais del borotalco Johnson.

I casi recenti e i risarcimenti record

Già lo scorso maggio, l’azienda aveva dichiarato l’intenzione di versare 6,5 miliardi di dollari per risolvere la maggior parte delle cause legali intentate negli Stati Uniti da donne affette da mesotelioma, una forma di cancro ovarico associato all’uso di prodotti a base di talco. Quest’accordo è collegato alla terza dichiarazione di fallimento di una società controllata da J&J, la Ltl Management.

L’accordo da 700 milioni di dollari è l’ultima tappa di una serie di battaglie legali e indagini decennali sui collegamenti tra il cancro e il talco utilizzato in uno dei suoi prodotti più noti. Sono state presentate più di 50mila richieste di risarcimento contro l’azienda, principalmente per conto di donne che hanno sviluppato il cancro alle ovaie.

All’inizio di questo mese, una giuria dell’Oregon ha dato 260 milioni di dollari a una donna che sosteneva che i prodotti in polvere per bambini dell’azienda erano “direttamente responsabili” della sua diagnosi di cancro nel 2003. Ad aprile, una giuria ha assegnato 45 milioni di dollari alla famiglia di una donna dell’Illinois, morta nel 2020 di mesotelioma dopo essere stato esposta all’amianto nella polvere di J&J.