Ita Airways, riprende iter privatizzazione: si attende l’offerta di Lufthansa

Al via la procedura che vede un interesse esplicito della sola Lufthansa. I requisiti: maggioranza di capitale ad una compagnia aerea e centralità del piano industriale

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Dpcm per la privatizzazione di Ita Airways, esaminato nel Consiglio dei ministri dello scorso 21 dicembre. Il decreto prevede che “la cessione della partecipazione in ITA Spa è effettuata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze tramite trattativa diretta limitata ai soggetti che singolarmente o nell’ambito di un raggruppamento hanno partecipato alla procedura” di selezione dei soggetti interessati. “Nell’ambito degli offerenti – precisa il provvedimento – deve essere necessariamente presente una compagnia aerea che deve acquisire la maggioranza del capitale oggetto di ciascuna fase dell’operazione” e l’offerente “deve garantire che anche alla data dell’uscita” del Mef dal capitale di Ita, “la maggioranza del capitale di questa sia detenuto da una compagnia aerea”.

Lufthansa unica via

Il decreto del presidente del Consiglio riavvia quindi la procedura che vede ora un interesse esplicito della sola Lufthansa. Nelle premesse al Dpcm il governo ha sottolineato che ritiene conclusa la precedente procedura ma anche la necessità di rivedere le modalità delle dismissioni “al fine di accelerare la definizione di partnership che assicurino il perseguimento degli obiettivi di sviluppo industriale e di potenziamento dell’attività di Ita”.
Per questo – prosegue la premessa – viene introdotto un meccanismo che consente la vendita in più fasi, di prevedere un ruolo centrale per un’altra compagnia aerea e soprattutto, “tenuto conto dell’ampiezza della ricerca già effettuata di soggetti potenzialmente interessati all’acquisizione e considerato che lo scenario di mercato di riferimento non risulta sostanzialmente mutato”, viene stabilito di “limitare la procedura ai soggetti che hanno già partecipato alla procedura” precedente ma che siano anche “in grado di acquisire una partecipazione iniziale nella società di entità tale da confermare la serietà dell’impegno oltre che di acquisirne successivamente il controllo o la maggioranza del capitale”. Un identikit che sembra proprio descrivere la compagnia aerea tedesca.

L’articolo unico

La lunga premessa è seguita da un unico articolo nel quale è stato stabilito che il principale acquirente debba essere rappresentato da una compagnia aerea sia nella fase iniziale sia in quella finale della procedura di dimissione. Il prezzo dovrà tener conto del patrimonio netto di Ita e la procedura può avvenire anche attraverso uno o più aumenti di capitale.
Si tratta di un meccanismo finanziario che di fatto lascia gli importi dell’acquisto all’interno della società per favorirne lo sviluppo.
La trattativa esclusiva dovrà seguire dei precisi ‘binari’ e avere dei contrappesi. Dovrà definire il piano industriale di sviluppo e crescita di Ita “con particolare attenzione allo sviluppo degli hub nazionali, all’ingresso in mercati strategici e all’incremento delle rotte a lungo raggio”.

Il ruolo dello Stato

Nella gestione della compagnia sarà previsto il “preminente” ruolo della compagnia aerea acquirente, ma anche precise garanzie per lo Stato: al MEF dovranno essere riconosciuti “adeguati poteri di controllo sulla gestione ed il diritto di gradimento su nuovi azionisti” oltre a “clausole di opzione relative alla cessione della partecipazione residua detenuta”. Con le nuove regole la procedura di dismissione può quindi ripartire con una trattativa riservata nella quale la parola spetta ora all’offerta da parte di Lufthansa.