Risparmio: raccolta di nuovo in crescita per le reti di consulenza

Secondo gli ultimi dati Assoreti la raccolta a ottobre è risultata positiva per 2,9 miliardi di euro in crescita del 17%

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Redazione

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Tiene la raccolta delle reti di consulenza che, dopo un mese di settembre difficile, ritrovano una crescita ad ottobre sia dell’attività sia del numero di clienti. Cambiano ovviamente le preferenze dei risparmiatori che, da una preferenza per la liquidità sui conti correnti e per investimenti in fondi, complice anche l’aumento dei tassi di interesse ed i rendimenti più interessanti offerti dai BTP, mostrano oggi una predilezione per l’obbligazionario e, in particolare, per il mercato primario dei titoli di stato.

“La complessità del periodo alimenta la domanda dei risparmiatori di un servizio professionale di consulenza finanziaria”, spiega Marco Tofanelli, Segretario Generale dell’Associazione, aggiungendo che “nel mese il numero di clienti delle Reti è aumentato di 17 mila unità, raggiungendo quota 4,832 milioni; da inizio anno sono 153 mila i clienti in più”.

Raccolta torna a crescere

L’attività realizzata dalle Reti di consulenza nel mese di ottobre si concretizza in volumi di raccolta netta pari a 2,9 miliardi di euro, valore in crescita del 17% rispetto ai risultati ottenuti nel mese di settembre (-22,7% a/a). Il bilancio dei primi dieci mesi del 2023 è largamente positivo per 35,6 miliardi di euro (-3,5%) e risulta ad oggi il terzo miglior risultato di sempre.

Si confermano le dinamiche di investimento volte a privilegiare gli strumenti finanziari amministrati – perlopiù obbligazioni – sui quali confluiscono risorse nette per quasi 5,8 miliardi di euro. Le movimentazioni realizzate sui prodotti del risparmio gestito invece determinano flussi netti in uscita per circa 1,2 miliardi di euro, mentre la raccolta netta su conti correnti e depositi è negativa per 1,7 miliardi.

Risparmio gestito meno attrattivo

Nell’ambito del risparmio gestito si registrano deflussi in tutte le macro famiglie di prodotto. L’attività realizzata direttamente sui fondi comuni di investimento determina disinvestimenti netti per 747 milioni di euro.

La raccolta netta realizzata sulle gestioni patrimoniali individuali è negativa per 114 milioni; i disinvestimenti netti si concentrano sulle Gestioni patrimoniali in fondi (-198 milioni) e sono solo parzialmente compensati dalle risorse destinate alle gestioni mobiliari (84 milioni).

Nel comparto assicurativo si registra ancora la prevalenza dei flussi in uscita (-401 milioni); il bilancio è negativo per tutte le tipologie di polizze (vira, multiramo, unit linked). Aumentano, invece, le risorse nette destinate ai prodotti previdenziali, compresi i Fondi pensione, che si attestano a 105 milioni di euro.

Nel mese di ottobre, quindi, il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è negativo per 1,2 miliardi a fronte di deflussi complessivi per l’intero sistema fondi quantificabili in 3,1 miliardi di euro. L’apporto delle Reti da inizio anno resta comunque positivo e pari a 1,9 miliardi rispetto ad un dato dell’industria fondi negativo per 17,1 miliardi.

Il ritorno dei BTP-People

Nell’ambito degli strumenti finanziari amministrati gli investimenti si concentrano sui titoli di Stato, a conferma di un ritorno di attrattività di questi strumenti, grazie alla risalita dei rendimenti connessa con l’aumento dei tassi di riferimento della BCE. La raccolta netta realizzata sui bond pubblici raggiunge i 4,4 miliardi di euro, equamente ripartiti tra collocamento sul mercato primario, e più in particolare dei Btp Valore che ha registrato un record di collocamento, e attività sul mercato secondario.

Il bilancio comunque si conferma positivo anche per le obbligazioni corporate (563 milioni), i certificate (213 milioni) e gli exchange traded product (87 milioni).