Cosa sono le cedole dei Btp e come funzionano i pagamenti trimestrali dei titoli di Stato

Scopri che cosa sono le cedole dei titoli di Stato, come funzionano i pagamenti trimestrali e perché rappresentano una fonte di reddito regolare per l’investitore

Foto di Alessandra Di Bartolomeo

Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato:

Da un’ultima analisi della Banca d’Italia si evince che la ricchezza delle famiglie italiane si aggira intorno ai 6 miliardi di euro e ciò si deve soprattutto alla loro capacità di risparmiare che resta sempre molto alta, nonostante il contesto economico instabile. Nella prima metà del 2025 sono aumentate le cifre destinate agli strumenti finanziari. Sono infatti cresciuti gli investimenti nei titoli di Stato come i Btp. Nei primi mesi del 2025 sono confluiti in tale categoria 16 miliardi di euro in più per un totale di 330 miliardi di euro.

Considerando il grande interesse per i titoli di Stato come il Btp Valore, la cui ultima emissione (a ottobre 2025) ha raccolto più di 16,5 miliardi di euro e 506.992 contratti registrati, conoscerne le diverse caratteristiche è importante per investire in modo consapevole.

Tra i tanti dettagli tecnici, una che distingue i vari tipi di Btp e che influenza direttamente sulla gestione del risparmio è la periodicità delle cedole.

Cosa sono i Btp

I Btp, ovverto i buoni del Tesoro Poliennali, sono dei titoli di Stato emessi dal Mef ovvero dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per finanziare il debito pubblico. Hanno scadenze che vanno dai 3 ai 50 anni e assicurano all’investitore il pagamento di cedole fisse, di solito ogni 6 mesi.

Tali titoli sono molto noti per la loro elevata liquidità in quanto possono essere acquistati e venduti sul mercato secondario anche prima della loro scadenza naturale.

Per quanto riguarda le negoziazioni per le grandi istituzioni finaziarie, esse avvengono soprattutto mediante il sistema Mts oppure in modalità over the counter.

Per i risparmiatori, invece, mediante il Mot ovvero sul Mercato delle obbligazioni dei titoli di Stato o su altre piattaforme autorizzate dove è possibile operare con un taglio minimo di 1.000 euro, secondo il principio della best execution introdotto con la Mifid.

Significa che gli intermediari finanziari, come gli istituti di credito o le società di intermediazione, sono obbligati legalmente a eseguire gli ordini dei propri clienti alle migliori condizioni possibili.

Il collocamento dei titoli, infine, avviene mediante delle aste alle quali partecipano operatori specializzati.

Che sono le cedole?

Le cedole sono pagamenti periodici che un investitore riceve a fronte dell’acquisto di titoli, soprattutto obbligazioni, che nel passato erano cartacee e avevano dei veri e propri tagliandi (le cedole, appunto) che venivano staccati per ottenere i pagamenti. Ora, invece, il tutto avviene in modo digitale.

Chi acquista delle obbligazioni presta dei soldi a chi le emette, in questo caso allo Stato, ricevendo in cambio degli interessi che vengono pagati, come detto, solitamente ogni 6 mesi – anche se ci sono delle eccezioni.

Quali tipi di cedola esistono

Ci sono infatti cedole:

  • fisse;
  • variabili;
  • indicizzate;
  • step-up.

Le fisse sono quelle che mantengono un tasso costante nel tempo, ad esempio il 3% annuo per tutta la durata. Le variabili sono quelle che si legano a indici come l’Euribor più lo spread.

Quelle indicizzate all’inflazione, invece, aggiustano in automatico le cedole e il capitale in base all’aumento dei prezzi (indice Foi) in modo tale che l’investimento manterrà il suo valore reale e garantirà all’investitore un rendimento reale favorevole anche se i prezzi salgono.

Infine, ci sono le cedole step-up ovvero quelle con importi che aumentano nell’arco del tempo per incentivare chi le acquista a tenerle fino alla scadenza.

Qual è la periodicità delle cedole?

La maggior parte delle obbligazioni come i Btp paga le cedole ogni 6 mesi ma esistono anche opzioni con pagamenti trimestrali, ovvero ogni tre mesi, come nel caso del Btp Valore. In questo caso, il tasso resta sempre quello fissato al momento dell’emissione.

Oltre al Btp Valore, un altro esempio di Btp a cedola trimestrale è il Btp Più che invece di erogare gli interessi due volte all’anno, come accade per la maggiore parte dei titoli di Stato ordinari, suddivide il medesimo rendimento in quattro tranche.

Ciò significa che i guadagni vengono distribuiti in un arco temporale continuo e regolare così da avere la possibilità di ricevere denaro in tempi più brevi e pianificare al meglio le proprie spese.

Ecco un esempio concreto:

Supponiamo di investire 1.000 euro in un Btp Valore con tasso cedolare annuo del 4%. L’interesse totale maturato nel corso l’anno resterà sempre lo stesso ma cambierà il modo in cui tale cifra arriverà all’investitore. Con la struttura semestrale ,che è quella tipica degli altri buoni, il 4% verrebbe suddiviso in due cedole, una alla metà dell’anno e l’altra alla fine dell’anno. Con la cedola trimestrale invece, la stessa cedola annua del 4% viene suddivisa in quattro rate in modo da rendere il flusso di cassa più frequente e avere più entrate periodiche.

Quali sono i vantaggi delle cedole trimestrali?

Le cedole trimestrali offrono diversi vantaggi. Oltre al fatto di poter ottenere denaro ogni tre mesi, permettono di reinventare in modo rapido il capitale. Significa che l’investitore può più velocemente reinvestire in nuovi strumenti finanziari sfruttando l’effetto dell’interesse composto e aumentare il rendimento totale  e la flessibilità del portafoglio.

Il motivo è che chi riceve dei pagamenti più frequenti ha la possibilità di prendere maggiori decisioni di investimento. Ad esempio, se il mercato cambia e si hanno cedole frequenti, queste ultime si possono investire subito in strumenti più convenienti.

Inoltre, si può suddividere il denaro tra più investimenti invece di reinvestire tutto in una soluzione unica alla fine dell’anno.

Infine, vi è la riduzione del rischio percepito in quanto ricevere costantemente le cedole può dare una maggiore sicurezza psicologica anche se il valore dell’investimento può oscillare sul mercato.

Qual è l’impatto della trimestralità delle cedole sulla tassazione?

Non c’è nessun impatto sulla tassazione nel caso il pagamento dei Btp avvenga mediante cedole trimestrali.

Quello che conta, infatti, è il totale percepito nell’anno in quanto su quest’ultimo si applica l’aliquota agevolata del 12,5%. L’unica cosa che cambia è la rendicontazione perché avviene più spesso.

Le indicazioni contenute in questo articolo hanno uno scopo esclusivamente informativo, possono essere modificate in qualsiasi momento e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza finanziaria con figure professionali specializzate. QuiFinanza non offre servizi di consulenza finanziaria, di advisory o di intermediazione e non si assume alcuna responsabilità in relazione a ogni utilizzo delle informazioni qui riportate.