Calcolo dell’interesse composto: cosa sapere

L’interesse composto è una nozione molto apprezzata in termini finanziari: scopri come si calcola

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Gabriele Zangarini

Content Specialist

Gabriele Zangarini, Content Writer freelance. Dopo 11 anni nel settore Content Specialist freelance, si occupa di produrre guide utili sul mondo dell'economia e del risparmio.

L’interesse composto è una delle nozioni finanziarie più apprezzate dagli investitori. Per comprenderne la portata concettuale basta rifarsi alle famose parole di Albert Einstein, che definiva l’interesse composto “l’ottava meraviglia del mondo, chi lo capisce guadagna, chi non lo capisce ne paga il prezzo”.

Potrebbe essere abbastanza questo endorsement per stimolarci nella ricerca del significato, del calcolo e dei vantaggi che ci può portare l’interesse composto nell’attività di investimento. Ne parliamo approfonditamente in questo articolo di QuiFinanza.

Interesse composto: la definizione

L’interesse composto è definibile, semplificando, come un interesse che matura su un altro interesse. In poche parole, l’interesse che si definisce composto non matura sul capitale investito ma sull’interesse già maturato dal capitale e che viene reinvestito dall’investitore sul mercato.

È abbastanza chiaro come questo concetto sia cavalcato dagli investitori che desiderano aumentare i loro profitti, soprattutto perché l’interesse composto ha una capacità di crescita esponenziale, leggera nei primi anni e ben più corposa man mano che si allunga il tempo di investimento. Ecco perché è ideale per chi cerca una strategia di investimento sul lungo periodo. 

Interesse semplice e interesse composto: le differenze

Per comprendere ancora meglio il significato di interesse composto è opportuno spiegare le differenze che intercorrono con l’interesse semplice. L’interesse semplice è l’interesse che matura sul capitale iniziale per l’intera durata dell’investimento, a cadenza regolare (6 mesi, 1 anno, 2 anni, etc.). L’interesse composto invece matura sia sul capitale sia sull’interesse precedentemente maturato. Nel caso dell’interesse composto si parla di ricapitalizzazione, perché gli interessi vengono aggiunti al montante per contribuire a creare ulteriori rendimenti.

Calcolo dell’interesse composto

Se il calcolo dell’interesse semplice è abbastanza facile da comprendere, lo stesso non si può dire per l’interesse composto. In questo secondo caso, essendo un interesse che matura continuamente, per definirlo è necessario ricorrere a formule matematiche che contemplino anche le potenze.

Per creare la formula che sta alla base dell’interesse composto è necessario prima avere conoscenza di 3 elementi fondamentali:

  • il Capitale: altro non è che la somma iniziale dell’investimento, sulla quale matura l’interesse semplice, il quale viene reinvestito per la maturazione dell’interesse composto;
  • il Tasso di interesse: è il tasso d’interesse riconosciuto per l’investimento. Varia per ogni investimento ed è espresso in termini percentuali (1%, 2%, 3%…). Per calcolare il tasso di interesse composto va considerato in cifre decimali (0.01, 0.02, 0.03…).
  • la Durata dell’investimento: per calcolare il tasso composto è necessario che la durata dell’investimento sia sull’ampio periodo. È importante quindi prevedere una durata adeguata, che non sia sul breve periodo (almeno superiore ai 5 anni).

Interesse composto: ecco la Formula

Una volta che si hanno a disposizione i tre elementi sopracitati, vale a dire Capitale, Tasso di interesse riconosciuto e Durata è possibile calcolare l’interesse composto attraverso questa formula matematica:

M = C x (1 + r)^t

Nello specifico C rappresenta il capitale iniziale, r gli interessi maturati dal capitale iniziale e t la durata, che deve essere elevata a potenza. Il risultato è rappresentato da M, il montante finale (chiamato anche Capitale Rivalutato) alla luce degli interessi maturati.

Interesse semplice e interesse composto: esempi

Appurato che la formula dell’interesse composto è

M = C x (1 + r)^t

per comprendere nel dettaglio la differenza che intercorre in termini di rendimento con l’interesse semplice è bene evidenziare anche la formula di quest’ultimo, così espressa:

M = C x (1+r*t)

A questo punto possiamo fare un semplice esempio per capire perché Albert Einstein definisce l’interesse composto “l’ottava meraviglia del mondo”.

Supponiamo di avere un capitale di 10.000 euro, con un tasso di interesse annuale al 5%. Dopo un anno, il mio capitale è 10.500 euro. Se volessimo continuare a investire nel capitale, ritirare il guadagno annuale e mantenere l’interesse semplice dopo 20 anni avremmo guadagnato 10.000 € oltre il capitale iniziale.

M = 10.000 x (1 + 0.05×20)

M = 20.000

Se invece scegliessimo la strada dell’interesse composto, senza ritirare il guadagno ma reinvestendolo avremmo questo risultato:

M = 10.000 x (1 + 0,05)20

M = 26.530

E dopo 30 anni, sfruttando solo l’interesse semplice, il montante totale sarebbe di 25.000 euro mentre utilizzando l’interesse composto arriveremmo a circa 43.220 euro.

Dove sfruttare l’interesse composto

Come già accennato l’interesse composto è utilizzato soprattutto nelle strategie di investimento pluriennali, come l’investimento in obbligazioni con cedole periodiche, l’apertura di un conto deposito, l’investimento in azioni sul lungo periodo o in un fondo pensione aperto o negoziale.