Creare una tendenza ed influenzare i gusti e gli acquisti delle persone può sembrare solo questione di carisma, ma non è così, dietro il successo nell’eCommerce c’è una giusta strategia di Influencer Marketing ed uno studio ben preciso delle tendenze. Ma che cos’è l’influencer marketing e perché fa vendere di più?
Incominciamo con dire che il valore generato dall’Influencer marketing è aumentato globalmente da 1,7 miliardi di dollari nel 2016 ai 16,4 miliardi del 2022. Per catturare questo maggior valore e trarre opportunità di ricavo dallInfluence Economy , la società di consulenza Ogilvy ha identificato sei tendenze chiave per il 2023.
Cosa è l’influencer Maketing
L’influencer marketing è un insieme di attività che puntano ad stimolare le vendite di alcuni marchi facendo leva su un testimonial o influencer, un blogger o un social reviewer (per vedere quanto guadagna un influencer di successo guarda qui il “listino prezzi”). Si tratta in sostanza di una strategia che utilizza sponsorizzazioni e menzioni da parte di influencer, ossia persone che hanno un ampio bacino social (amici o seguaci) e sono visti come esempi da seguire nella loro nicchia.
Gli elementi chiave sono la presenza dei canali social e la fiducia che le persone hanno in un certo individuo, il credito che questa persona riscuote nei confronti di altre persone, il modello Ferragni insomma, tanto per citare il più noto.
Nel 2020 secondo l’Osservatorio Multicanalità della School of Management del Politecnico di Milano e da Nielsen, il 77% degli utenti ha cercato prodotti e servizi da acquistare sui social ed Altroconsumo ha rilevato che, nella fascia tra i 18 ed i 34 anni, il 22% degli utenti ha deciso un acquisto seguendo il consiglio di un influencer.
Perché funziona?
“L’influencer marketing funziona perché le persone si fidano più delle persone che dei brand, consente infatti di connettere le marche con le audience in un modo in cui nessun’altra leva del marketing mix riesce, con autenticità”, ha affermato Rahul Titus, Global Head of Influence di Ogilvy PR e autore del report.
“In un contesto di incertezza a livello economico – ha proseguito – la vera sfida per i brand è investire in modo efficace e incisivo. Alcuni dei trend evidenziati in questo report, come ad esempio la necessità di fare leva sulle audience iper-locali, consentono ai marchi di aggirare i modelli di vendita mass market, definire e dialogare meglio con gli utenti”.
Ecco quali sono i trend del 2023
Il 2023 vede innanzitutto il ritorno delle collaborazioni tra più influencer. Queste collaborazioni, se ben fatte, permettono di raggiungere un pubblico più ampio con contenuti creativi ed accattivanti.
L’altra grande tendenza riguarda la vicinanza al pubblico. Nel 2023, infatti, il luogo fisico non rappresenta più l’unico modo per identificarsi come una comunità ma, anche grazie all’evoluzione dei social media, sono i contenuti ad assumere il valore più importante anche sotto questo punto di vista (da hyper-local si passa a hyper relevant). I consumatori sempre più si impegnano e si connettono come community partendo da ciò che li accomuna: la vicinanza geografica o i loro interessi.
L’iCommerce, ossia quella che si definisce Influence Economy, è indiscutibilmente una delle tendenze dell’anno. Driver di questa tensione è Tik Tok. La terza piattaforma social del mondo nonché la più potente dal punto di vista sia culturale che commerciale, L’hashtag TikTokMadeMeBuyIt ha registrato 29.3 miliardi di visualizzazioni e promuove l’iCommerce attraverso i live shop in piattaforma, una pratica che fornisce ai brand degli insight senza precedenti.
Fra le altre tendenze esplorate vi sono i servizi in abbonamento. Piattaforme come OnlyFans e Patreon stanno diventando mainstream, questo modello di business definirà il 2023 a livello globale e per i creator rappresenta nuovi flussi di entrate, maggiori anche rispetto agli annuncia a pagamento.
Anche gli influencer artificiali o AI, per assurdo stanno diventando più reali. Nel 2015, gli influencer dell’IA registrati erano appena 9, oggi sono oltre 200. Le maggiori possibilità creative, la personalizzazione dello storytelling, l’unicità, le connessioni, il coinvolgimento in tempo reale e i costi più bassi contribuiscono ad aumentare il fascino degli influencer AI e il loro successo. Il vero vantaggio per i marchi risiede non solo nel potenziale di evoluzione infinita, ma anche nel fatto che potrebbero essere meno rischiosi degli esseri umani reali: nessun contratto, nessun abbandono del marchio e nessuna limitazione.
Infine, non si può sottovalutare l’ascesa della Health Influence. Infatti, il 40% delle persone afferma che le informazioni trovate sui social media influenzano il modo in cui hanno affrontato una condizione cronica, la loro visione della dieta e dell’esercizio fisico fino alla scelta di un medico, quindi la selezione dell’influencer è fondamentale.