Polizza catastrofale, ultime ore per fare l’assicurazione obbligatoria

Per le medie aziende diventerà obbligatorio avere una polizza catastrofale, mentre le piccole e micro imprese hanno ancora tempo per mettersi in regola con l'assicurazione

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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A partire dal 1° ottobre 2025 tutte le medie imprese italiane dovranno essere assicurate contro le catastrofi naturali. Dopo numerosi rinvii, anche per queste aziende è arrivata la scadenza dell’obbligo della polizza catastrofale, una norma che risale alla legge di bilancio del 2024 ma la cui entrata in vigore è stata continuamente prorogata.

A marzo era toccato alle grandi imprese, che però in molti casi avevano già attivato assicurazioni di questo tipo. Entro fine anno sarà la volta delle piccole e delle micro imprese, anche se si è già cominciato a parlare di un’ulteriore proroga. I rischi economici di questi ritardi, però, sono enormi.

La scadenza per la polizza catastrofale delle medie imprese

Il 30 settembre è l’ultimo giorno disponibile per le medie imprese per assicurarsi contro le catastrofi. Entra infatti in vigore dal 1° ottobre l’obbligo di avere una polizza catastrofale anche per questo tipo di società. Le medie imprese sono quelle con meno di 250 occupati, ma più di 50, un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.

Si tratta della seconda scadenza che viene raggiunta, dopo quella del 31 marzo per le grandi aziende, nell’ambito della norma introdotta con la legge di bilancio del 2024, che impone a tutte le aziende una polizza catastrofale. Durante i mesi successivi, le associazioni degli imprenditori hanno ottenuto continue proroghe per queste date, sostenendo che i costi siano troppo ingenti.

Quando toccherà alle piccole e micro imprese

Le grandi imprese erano già per lo più assicurate contro le catastrofi naturali, mentre tra le Pmi soltanto il 7% risultava coperto nel 2024. L’obbligo si estenderà anche alle piccole e micro imprese a partire dal 2026. In questa categoria sono inclusi anche gli studi dei liberi professionisti o i piccoli esercenti, che sono tra le società che si sono lamentate più spesso di questa imposizione.

Eppure, secondo uno studio eseguito da mUp Research, sono proprio le Pmi a essere più esposte ai danni causati dalle calamità naturali. In Italia ci sono 4,5 milioni di aziende con meno di 250 dipendenti. Di queste, nel 2024, 278mila hanno subito danni per eventi atmosferici avversi o terremoti. Le perdite economiche stimate sono in totale 3 miliardi di euro.

Se spesso, in casi di grandi calamità, è lo Stato a intervenire, gli aiuti pubblici faticano ad arrivare a tutti gli imprenditori, come testimoniano dal caso dell’alluvione in Emilia Romagna. Una polizza assicurativa, al contrario, garantisce una copertura immediata.

Cosa rischia un’azienda che non si assicura

Nella norma che stabilisce l’obbligo di polizza catastrofale non sono previste multe per chi non rispetta le scadenze. Sono però incluse sanzioni di altro tipo. Le aziende che non si assicurano contro le calamità naturali rischiano di non poter accedere a sussidi, agevolazioni e sovvenzioni, e anche di avere problemi nell’accesso al credito.

I costi delle polizze catastrofali sono molto variabili e dipendono dai rischi del territorio in cui si trova l’azienda. Il sito Facile.it ha stimato però che, per un ristorante del valore di 300mila euro, il premio annuo potrebbe variare tra 340 e 470 euro.