La Commissione europea ha annunciato che aprirà una procedura di infrazione per l’Italia a causa del modo in cui funziona la legge sul golden power. La questione è stata sollevata da Unicredit, dopo che il Governo ha limitato ampiamente i margini della sua Ops su Banco Bpm proprio utilizzando questa normativa, che già in passato era stata reputata eccessiva e in violazione del diritto europeo.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che il Governo è già al lavoro per modificare la legge. La nuova norma potrebbe essere approvata direttamente attraverso la Manovra finanziaria, per velocizzare i tempi e allinearsi alle richieste Ue. Con queste decisioni, però, il caso di Unicredit davanti al Consiglio di Stato acquisisce forza.
Indice
L’Ue boccia il golden power italiano
L’Unione europea ha inviato una lettera di messa in mora contro l’Italia per l’utilizzo, ritenuto contrario al diritto europeo, della legge sul golden power. La commissaria Maria Luis Albuquerque ha spiegato, in una nota inviata al Governo:
La normativa, così come applicata dalle autorità italiane, rischia di consentire interventi ingiustificati per motivi economici, che compromettono i principi di libertà di stabilimento e di libera circolazione dei capitali nel mercato unico. La legge italiana si sovrappone, inoltre, alle competenze esclusive della Bce nell’ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico.
Il golden power è un principio diffuso in molti Stati, per cui un governo può bloccare l’acquisizione di un’azienda che ritiene di importanza strategica nazionale, se questa operazione è stata fatta da una società straniera. Si tratta di una norma che dovrebbe servire a tutelare la sicurezza nazionale, ma secondo l’Ue l’Italia ne ha fatto un uso inappropriato.
Giorgetti pronto a cambiare la legge
Il Governo si è mostrato subito disponibile a modificare la legge. Già prima del pronunciamento della Commissione europea, diversi esponenti dell’Esecutivo e della maggioranza avevano rilasciato dichiarazioni concilianti. A seguito dell’invio della lettera, è stato il ministro Giorgetti a certificare l’apertura, dichiarando:
La Commissione solleva obiezioni sulla norma cosiddetta golden power, riformata nel 2022 con il governo Draghi. Sulla base delle valutazioni della sentenza risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti. Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso.
Si rafforza il ricorso di Unicredit
La decisione dell’Ue e la scelta del Governo di non contestarla potrebbe avere un effetto immediato sul ricorso di Unicredit proprio contro l’utilizzo del golden power da parte dell’Esecutivo nella sua Ops sulle azioni di Banco Bpm. La banca di Piazza Gae Aulenti ha deciso di portare davanti al Consiglio di Stato la sentenza del Tar del Lazio che annullava solo una parte delle restrizioni applicate dal Governo all’operazione.
Unicredit ritiene infatti che l’intera norma sia illegittima e ora le argomentazioni dell’istituto di credito guidato da Andrea Orcel sono molto più solide, visto che la legge violerebbe il diritto europeo. Una sentenza a favore di Unicredit potrebbe riaprire il Risiko bancario e portare a un secondo tentativo di acquisizione di Bpm.