Il Centro Einaudi ha fornito una fotografia della situazione “lavoro” e “giovani” in Italia. Il Rapporto sul mondo postglobale del Centro di Ricerca e Documentazione, presentato al Festival Internazionale dell’Economia di Torino, evidenzia come l’Italia, pur mantenendo alcune eccellenze economiche, stia affrontando una serie di sfide significative. Tra queste il mondo del lavoro, che vede i giovani in fuga all’estero per un futuro migliore, stipendi più alti e una generale qualità di vita superiore. Nel rapporto si discute di come la fuga dei giovani e l’invecchiamento del mercato del lavoro incidano sui risultati del Paese. Si tratta infatti di fenomeni che, come ricorda chi è intervenuto al Festival dell’Economia, richiedono interventi strutturali mirati per invertire le tendenze negative e garantire un futuro più stabile e prospero.
Quadro economico: tra ascesa dei BRICS e il futuro dell’Italia
Il mondo è attraversato da una serie di sfide economiche complesse. L’economista Mario Deaglio del Centro di Ricerca e Documentazione “Luigi Einaudi” sottolinea che il pianeta è “inondato di soldi”, ma fatica a rialzarsi dal virus dell’inflazione, che si mantiene intorno al 3-3,5% anche al netto dei costi di energia e alimentari. Lo scenario è ulteriormente complicato dalla necessità della transizione climatica, dalle guerre e dalla crescente sfiducia dei giovani (in aumento i tassi di depressione, raddoppiati rispetto al periodo pre-Covid), sia negli Stati Uniti che in Europa.
Parallelamente, si sta assistendo a un cambio degli equilibri globali. I BRICS, ormai saliti a nove membri, che rappresentano il 42% della popolazione mondiale, il 23% del PIL globale e il 18% del commercio internazionale. Alessandra Lanza, economista di Prometeia, osserva: “I BRICS si sono comprati tutte le materie prime critiche in giro per il mondo” e sottolinea il crescente peso di queste nazioni nelle dinamiche economiche internazionali.
Nel contesto globale, l’Italia si trova in una situazione ancora più instabile. Deaglio descrive l’economia italiana come un “calabrone in volo sostenuto dalle medie e grandi imprese internazionalizzate”. Continua spiegando come, dopo anni di restrizioni alla spesa pubblica dettate dal vecchio patto di stabilità, si è assistito a una sorta di revenge spending anche nel settore pubblico. La riduzione del debito pubblico rimane quindi cruciale per evitare fragilità sui mercati finanziari e non compromettere il futuro economico delle generazioni più giovani.
Mercato del lavoro: boom fuga dei giovani e occupazione over 55
Uno dei temi più discussi emersi dal Rapporto del Centro Einaudi riguarda la fuga dei giovani dall’Italia. Dal 2011 al 2021, si stima che oltre un milione e trecentomila giovani abbiano lasciato il Paese, una cifra tre volte superiore rispetto ai dati ufficiali degli iscritti all’AIRE. Questo esodo rappresenta una grave perdita di capitale umano; inoltre l’Italia è l’unico tra i principali Paesi europei che ha un saldo negativo tra i giovani ricercatori vincitori di progetti europei e il numero di questi che vive e lavora nel Paese.
Nel 2023, infine, l’occupazione in Italia ha raggiunto un record di 23.740.000 unità. Questo aumento è trainato quasi esclusivamente dagli over 55, mentre la fascia di età 35-44 anni è diminuita dal 30% circa nel 2014 al 23% circa nel 2023. I dati evidenziano, come cita il risultato del Rapporto, un mercato del lavoro sempre più invecchiato, con una crescente percentuale di lavoratori anziani.