Fotovoltaico, crescita boom nel 2022: quali prospettive future?

Nel 2023 la transizione dell’Europa verso l’eolico e il fotovoltaico avrà un’accelerazione in risposta alla crisi energetica

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Redazione

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“In Italia ma non solo, è apparsa come evidente la necessità di investire nel settore delle rinnovabili per svincolarsi dal mercato dei combustibili fossili e dalla dipendenza da altri Paesi per l’approvvigionamento energetico”. Così Marco Merlo Campioni, CEO di save NRG che in una lunga analisi spiega come “le problematiche connesse alla dipendenza energetica del nostro Paese e dell’intera Europa, unite alle tematiche ambientali, hanno dimostrato quanto sia necessario intervenire, tempestivamente, per garantire l’indipendenza energetica. Solo così potremo assicurare la stabilità sociale ed economica”.

Fotovoltaico, crescita boom nel 2022

La sostenibilità ambientale – si legge –  è diventata una necessità economica: un passaggio che ha determinato un’accelerazione del sistema di investimenti in favore, soprattutto, del fotovoltaico. Analizzando i dati elaborati dal GSE per la prima edizione di InFotovoltaico, risulta evidente come questo settore sia in continua crescita: rispetto al solo 2021, il numero di nuovi impianti installati ha visto un incremento pari al 126% con un incremento della potenza installata del 150%. La crescita maggiore si è registrata per gli impianti fino ai 20 kW: un dato particolarmente interesse perché indicata l’incidenza positiva dei sistemi incentivanti previsti per il comparto residenziale. Superbonus 110%, Bonus Ristrutturazione al 50%, agevolazione dell’IVA, credito d’imposta per le spese di installazione dei sistemi di accumulo, sono stati degli incentivi fiscali che hanno favorito il passaggio ad una produzione energetica sostenibile sia dal punto di vista ambientale che da quello economico.

Si è così favorito il processo di transizione energetica intervenendo su un settore importantissimo perché, oltre ad aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili, educa, coinvolge e responsabilizza i cittadini sull’uso sostenibile delle risorse energetiche. Grazie all’intervento nel residenziale, in Italia, è stato possibile superare le previsioni preventivate da Solar Power Europe per l’anno 2022: ben 412 MWh di produzione energetica raggiunti solo a marzo 2022 contro i 200 MWh profilati dallo studio europeo.

Quali prospettive future?

Fortunatamente – spiega  Merlo Campioni – anche in Europa si assiste ad un incremento della produzione energetica da fotovoltaico. La Germania è il paese capofila del settore con 7,4 GW installati nel 2022, mentre Spagna, Olanda e Polonia con oltre 3,5 GW a testa.

Si delinea, quindi, da qui al 2030, uno scenario più che positivo sull’utilizzo dei pannelli fotovoltaici in supporto alla transizione energetica. Nei prossimi 5-10 anni, infatti, l’energia solare registrerà una crescita ancora più sostenuta arrivando a prendersi una fetta di mercato sempre più consistente, rispetto alle energie fossili, favorendo
l’indipendenza energetica del nostro continente.

Un risultato possibile anche grazie all’evoluzione tecnologica che accompagnerà lo sviluppo e l’implementazione dei pannelli fotovoltaici sia nelle nostre case che nelle imprese produttive. Secondo un’analisi condotta da Huawei, il rapido sviluppo delle tecnologie ICT (AI, cloud, 5G, Big Data) favorirà la funzionalità degli impianti fotovoltaici ottimizzando la generazione di elettricità.

Le ricadute sul mercato del lavoro

In linea di massima, sono  tre i principali trend che, nei prossimi anni, influenzeranno positivamente il mercato del fotovoltaico:

  • l’utilizzo, sempre più diffuso dei sistemi di accumulo grazie alla diminuzione dei prezzi delle batterie fotovoltaiche, che procede di pari passo con l’avanzamento tecnologico;
  • l’impiego dell’intelligenza artificiale nel 70% degli impianti che, con i suoi algoritmi di autoapprendimento, potrà migliorare la produttività degli impianti supportando, semplificando e automatizzando gli interventi O&M;
  • le centrali elettriche virtuali (VPP), ovvero i sistemi di produzione, accumulo e consumo di elettricità decentralizzati, che consentono di rivendere, nel mercato, l’energia prodotta.

Ovviamente – conclude l’analisi – questa evoluzione del settore, avrà ricadute positive anche sul mercato del lavoro.