Flat tax 2025, nuove regole e chi può beneficiarne

Flat tax al 15% estesa a dipendenti e pensionati con redditi autonomi fino a 35mila euro; il governo punta a una platea fiscale più ampia

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 31 Dicembre 2024 08:11

Con la Legge di Bilancio 2025, il governo alza la posta sulla flat tax. Il provvedimento, approvato il 28 dicembre, spiana la strada a un’applicazione più ampia dell’aliquota al 15%. Una mossa che interessa non solo chi ha una partita Iva con redditi fino a 85mila euro, ma anche lavoratori dipendenti e pensionati con guadagni autonomi fino a 35mila euro. Una platea allargata che promette di ridisegnare il panorama fiscale italiano.

Flat tax, Salvini punta al bersaglio grosso, ma la soglia si ferma a 35mila euro

Il leader della Lega, il ministro Matteo Salvini, aveva sognato in grande, proponendo un limite di 50mila euro. Ma i calcoli sul bilancio hanno imposto un freno. Si è chiuso a 35mila, un compromesso che lascia un sapore agrodolce ai sostenitori della tassa piatta totale. “Aumentare la flat tax è un obiettivo di questo governo”, ha ribadito Salvini in un video, lanciando la promessa, o una pia speranza, per il futuro.

Chi rientra nella nuova flat tax

Secondo il nuovo provvedimento, i lavoratori che nel 2024 hanno percepito redditi assimilabili a quelli da lavoro dipendente o pensione possono accedere al regime forfettario, purché non superino i 35mila euro. Una regola che mira a includere una fetta più ampia di contribuenti, pur mantenendo alcune limitazioni strategiche.

Il conto dello Stato: meno entrate, ma bilanci in equilibrio

L’allargamento del forfettario ha un prezzo. La relazione tecnica allegata alla Manovra calcola un impatto da 110 milioni di euro in tre anni. Per il 2025 si parla di una riduzione di 54 milioni di Irpef e 7,4 milioni di Iva, bilanciata parzialmente da un taglio di 6,7 milioni sulle detrazioni fiscali. Numeri che mostrano un governo intento a trovare un equilibrio tra incentivi fiscali e stabilità delle entrate.

Capitolo fiscale: oltre 60% delle risorse dedicate

La flat tax non è l’unico elemento al centro della scena. Il capitolo fiscale della Manovra 2025 pesa per oltre 18 miliardi sui 30 complessivi, confermandosi il pilastro delle scelte economiche del governo. Accanto all’aumento della soglia per la flat tax, altre misure includono l’introduzione dell’Ires premiale, con un taglio del 4% per le imprese che reinvestono utili in nuove assunzioni a tempo indeterminato, e una web tax che mantiene il limite di 750 milioni di ricavi per chi opera con l’estero.

Nonostante l’impegno sul fronte fiscale, il governo mantiene un approccio prudente. Come chiarito dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ulteriori riduzioni di imposta per il ceto medio sono rinviate a momenti in cui le casse pubbliche lo permetteranno. Una scelta dettata anche dai risultati deludenti del concordato preventivo biennale, che ha generato solo 1,6 miliardi rispetto ai 3-4 miliardi attesi.

Straordinari sanitari: aliquota al 5% per gli infermieri

Cambiamenti in vista anche per chi lavora in corsia. La Manovra introduce una tassa agevolata del 5% sugli straordinari degli infermieri del Servizio sanitario nazionale. Una misura che, se da un lato rappresenta un gesto di riconoscimento per una categoria chiave, dall’altro potrebbe alimentare discussioni su disparità di trattamento rispetto a tutti gli altri lavoratori.

Lavoro e Irpef: un nuovo assetto

Le novità fiscali non si fermano qui. La riforma Irpef ridisegna le aliquote, riducendole a tre fasce: 23% fino a 28mila euro, 35% fino a 50mila e 43% oltre. Parallelamente, il taglio del cuneo fiscale amplia la platea dei beneficiari, con una soglia che arriva a 40mila euro. Per i redditi più bassi, sotto i 20mila euro, viene introdotta un’indennità esentasse variabile, che diminuisce progressivamente fino ad azzerarsi per i redditi più alti.