Bloccata l’acquisizione di Capri Holdings e Versace, crolla il titolo in Borsa, -45%

Un tribunale statunitense ha bloccato l'acquisizione di Capri Holdings, che controlla Versace, da parte di Tapestry

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 25 Ottobre 2024 14:02

Un tribunale statunitense ha bloccato l’acquisizione di Capri Holdings, gruppo che controlla Versace, e Tapestry, che avrebbe creato un colosso della moda da oltre 8,5 miliardi di euro. Il ricorso era stato presentato dalla Ftc, la Federal trade commission, che si occupa di antitrust negli Stati Uniti.

La decisione ha avuto effetti opposti sui due gruppi coinvolti. Capri Holdings è crollata in Borsa, con le sue azioni che sono scese di valore del 45%. Tapestry al contrario cresce del 16%, ma ha annunciato che farà ricorso contro la decisione del tribunale.

Bloccata l’acquisizione di Capri Holdings, Versace crolla in Borsa

Il tribunale federale di Manhattan, nello Stato di New York, ha accettato il ricorso presentato dall’autorità per la concorrenza degli Stati Uniti contro la fusione di Tapestry Inc. e di Capri Holdings. L’operazione, destinata a creare un colosso della moda del valore di 8,5 miliardi di dollari che avrebbe controllato anche il marchio italiano Versace, è stata quindi bloccata.

La motivazione della sentenza parla di un pericolo per la concorrenza nel settore delle borse di lusso accessibili, dove operano entrambi i gruppi, spesso importando prodotti dalla Cina. La Ftc ha calcolato che la fusione tra Capri e Tapestry creerebbe un gruppo che controlla il 59% di questo mercato. Tapestry ha immediatamente protestato contro questa decisione e ha annunciato che presenterà un appello.

“Tapestry e Capri operano in un settore intensamente competitivo e dinamico, in continua espansione e altamente frammentato sia tra operatori affermati che tra nuovi operatori” recita il comunicato del gruppo statunitense.

In Borsa le due società hanno reagito in modo diametralmente opposto. Il titolo di Capri Holdings è dato in perdita del 45% nel pre-market, gli scambi di azioni che avvengono prima dell’apertura ufficiale della Borsa. Entrambi i titoli sono infatti quotati negli Usa. Tapestry invece ha registrato, sempre nel pre-market, una crescita di circa il 16%.

La fusione tra Tapestry e Capri Holdings

Il gruppo americano Tapestry è un’importante holding della moda. Fattura oltre 2,2 miliardi di dollari e ha un utile di 856 milioni di dollari. Controlla principalmente tre grandi marchi, Coach New York, Kate Spade New York e Stuart Weitzman. Capri Holdings invece è una società britannica con sede nelle Isole Vergini, fondata nel 1981 dallo stilista americano Michael Kors. Nel 2018 ha acquisito il marchio Versace da Blackstone. Fattura oltre 5,5 miliardi l’anno e ha quindi dimensioni superiori a quelle di Tapestry.

Nonostante ciò, è stata proprio Tapestry nel 2023 a tentare di acquisire Capri Holdings per 8,5 miliardi di dollari. Ad aprile però l’operazione è stata bloccata dalla Ftc tramite un ricorso che è stato poi accolto nella giornata del 25 ottobre dal tribunale federale di Manhattan che ha, almeno per il momento, posto fine all’operazione.

Rimane in bilico il destino del marchio italiano Versace. Prima che l’acquisizione fosse bloccata, sembrava infatti probabile una sua cessione da parte del nuovo gruppo. L’operazione è però completamente saltata, a meno di un esito completamente opposto durante il ricorso, quindi non è chiaro quale possa essere la posizione di Versace nel prossimo futuro.